Taormina, si appropriava dei soldi delle bollette: arrestato avvocato
SiciliaL'uomo, riscuotere le somme dovute per la fornitura dell'acqua, si sarebbe appropriato del denaro grazie alla complicità di un ex dirigente del Comune. I due sono accusati di peculato e corruzione e avrebbero sottratto in tutto circa un milione di euro
Un avvocato è stato arrestato mentre a un ex dirigente del Comune di Taormina, ora in pensione, è stato notificato un divieto di dimora, i due sono accusati di peculato e corruzione. Gli indagati si sarebbero appropriati di oltre un milione di euro che gli utenti morosi negli anni hanno versato per pagare le bollette dell'acqua. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati sequestrati beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 800mila euro.
Il sistema per sottrarre i soldi delle bollette
Secondo le indagini, l'avvocato F. L. F., incaricato dall'amministrazione comunale di riscuotere le somme dovute per la fornitura dell'acqua nei confronti degli utenti morosi, insieme al responsabile dell'Area Servizi Generali e dell'Ufficio Riscossione del Servizio acquedotto del Comune di Taormina, G. C., invece di versare nelle casse comunali gli importi riscossi se ne appropriavano. L'operazione nasce da una indagine dei militari della Compagnia di Taormina e dal Gruppo delle Fiamme Gialle di Messina, coordinata dalla Procura della Città dello Stretto guidata da Maurizio de Lucia. L'inchiesta è partita da verifiche fiscali fatte dalla finanza nei confronti del legale. Gli accertamenti hanno evidenziato come l'ex dirigente comunale, in cambio di denaro e regali per un valore di 26mila euro, fosse sostanzialmente asservito all'avvocato. Durante le perquisizioni nell'abitazione dell'ex dirigente comunale, è stato trovato e sequestrato un "pizzino" tra i due per creare una giustificazione, solo apparente, alla tangente ricevuta. Il legale, grazie alla complicità del responsabile dell'ufficio idrico, che inseriva nel sistema informatico comunale "AcqueWin" dati falsi, negoziava direttamente sul suo conto corrente personale gli assegni degli utenti morosi, un comportamento definito dallo stesso Gip "inquietante", o si faceva pagare "in contanti", a fronte di uno sconto all'utente, per non lasciare traccia degli importi ricevuti.
Il silenzio dei dipendenti comunali
Molti impiegati comunali di Taormina erano a conoscenza del peculato commesso dall'avvocato e dall'ex dirigente. La conoscenza dell'accordo criminale tra i due emergerebbe dalle intercettazioni svolte durante le indagini. Nessun dipendente comunale, però, ha denunciato la vicenda. Secondo gli inquirenti, proprio grazie ai suoi rapporti con il responsabile del Servizio idrico, il legale sarebbe riuscito a mantenere l'incarico, sin dal 1995, nonostante i vari avvicendamenti delle amministrazioni comunali.