A finire in manette è stato un giovane di 19 anni. Assieme a due complici, di cui uno minorenne, costringeva un altro giovanissimo a vendere droga e a farsi consegnare i proventi dello spaccio
I carabinieri di Partinico (Palermo) hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Agostino Arancio, 19 anni, accusato di estorsione e spaccio di stupefacenti. Il 19enne avrebbe minacciato uno studente tunisino, residente a Partinico, assieme ad altri tre giovani: "Se non spacci la marijuana bruciamo la macchina a tua madre e la porta di casa".
Le minacce
Il giovane, assieme ad altri due complici, Giuseppe Oliva e un minorenne, avrebbe ceduto 50 grammi di marijuana allo studente tunisino, e lo avrebbe costretto con botte e minacce a spacciare e a consegnargli i 400 euro guadagnati vendendo la droga. È stato il ragazzo tunisino, stanco delle minacce, a raccontare tutto alla madre e a far scattare le indagini, coordinate dal pm Giulia Beux. Il provvedimento è stato firmato dal gip Annalisa Tesoriere.
I domiciliari
Oliva era già finito ai domiciliari dopo che a dicembre 2018, secondo l'accusa, aveva preteso e ottenuto un acconto di 100 euro dal tunisino per lo spaccio. I militari lo hanno bloccato in piazza Poetessa Bonura con cinque banconote da 20 euro. Per il 19enne sono scattati i domiciliari, con l'accusa di estorsione aggravata in concorso e cessione di sostanze stupefacenti a minorenne. Nel cellulare di Oliva, poi sequestrato, sono stati trovati messaggi WhatsApp e note che fanno riferimento alla trattativa tra i quattro giovanissimi.
L'episodio a scuola
Il giovane veniva minacciato anche a scuola, dove gli altri tre gli chiedevano conto dei soldi e dello spaccio della droga. A fine novembre 2018, Oliva si era presentato a scuola e aveva preteso i soldi. Quando la vittima si era rifiutata di consegnarli il denaro, era stata schiaffeggiata e il suo cellulare era stato lanciato in aria e danneggiato. "Tunisino di m…a, puoi chiamare i carabinieri, stasera tu non torni a casa".