Secondo le accuse, l'uomo, che ha patteggiato una pena a un anno e 10 mesi, avrebbe sfruttato i lavoratori, sottopagandoli, e violentato alcune delle dipendenti
Avrebbe sfruttato, sottopagandoli, alcuni braccianti agricoli e alcune lavoratrici romene e violentato alcune delle donne. Queste le accuse mosse a un imprenditore agricolo di Marsala, G.B., di 67 anni, che davanti al Gip, Francesco Parrinello, ha patteggiato una pena a un anno e 10 mesi di reclusione.
Le accuse all'imprenditore
Secondo la procura, i braccianti sarebbero stati impiegati nei campi fino a 70 ore alla settimana nella coltivazione e nella raccolta di ortaggi, con una paga giornaliera di 35 euro. Tre donne, inoltre, sarebbero state spesso palpeggiate dall'uomo. Ad una di loro l'imprenditore agricolo avrebbe proposto la regolarizzazione lavorativa in cambio di prestazioni sessuali.
Le indagini
I fatti contestati sarebbero stati commessi a Marsala e nel comune di Petrosino tra settembre 2016 e agosto 2017. A far scattare il procedimento penale è stato un controllo dell'Ispettorato del lavoro. Cinque (due uomini e tre donne) i braccianti individuati come vittime.
Le parole delle vittime
Due di loro, un uomo e una donna, si sono costituiti parte civile. Ad assisterli sono stati gli avvocati Ottavio Brocato ed Elisa Demma, che dopo la pena patteggiata da Bilardello hanno commentato: "Questa sentenza rende giustizia ai nostri clienti, T.A. e Z.E., che per tanto tempo sono stati costretti ad accettare condizioni di lavoro inumane e paghe inferiori alla metà del dovuto". I legali hanno, inoltre, preannunciato l'imminente inizio di azioni legali per il risarcimento danni e vertenze di lavoro.