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Migranti, condannati a 20 anni tre scafisti per "strage di ferragosto"

Sicilia

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso delle difese contro la sentenza della Corte d'Assise del 23 maggio 2018. Durante la traversata avevano perso la vita 49 persone 

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Sono stati condannati in via definitiva a vent’anni di reclusione i tre scafisti del barcone che, con a bordo 313 migranti e i corpi di altre 49 persone morte nella traversata, fu soccorso nel Canale di Sicilia nell'estate 2015 dalla nave militare Cigala Fulgosi. L’accusa, per ciascuno dei tre condannati, è di omicidio volontario. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso delle difese contro la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Catania, presieduta da Elisabetta Messina, che il 23 maggio 2018 aveva confermato la sentenza di primo grado, emessa nell'ottobre 2016 dal Gup Giovanni Cariolo.

Gli imputati

Gli imputati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio sono il libico Mohamed Assayd, 20 anni, il marocchino Mustapha Saaid e il tunisino Mohamed Ali Chouchane, quest'ultimo accusato di essere il comandante, entrambi di 25. Si sono sempre dichiarati innocenti. Altri cinque presunti componenti dell'equipaggio sono a processo con rito ordinario davanti la Corte d'Assise d'Appello di Catania. Si tratta di due libici, Alla F. Hamad Abdelkarim, di 23 anni, e Abd Arahman Abd Al Monsiff, di 21, condannati in primo grado a 30 anni di reclusione, mentre gli altri tre presunti scafisti sono stati condannati a 20 anni di reclusione ciascuno.

La strage di Ferragosto

Superstiti e vittime arrivarono a Catania il 17 agosto 2015 a bordo della nave norvegese Siem Pilot. Secondo l’accusa, il decesso dei 49 uomini avvenuto a bordo è stato causato dall'assenza di aria all'interno dell'angusta stiva del peschereccio. Gli otto presunti scafisti avrebbero "colpito con calci, pugni e l'utilizzo di cinghie ferrate" i migranti costretti nella stiva, "bloccando con i loro corpi i boccaporti che avrebbero consentito il passaggio al ponte superiore", "causando così la morte per mancanza di ossigeno" di 49 persone.