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Palermo, incendiata l’auto di un’attivista di Libera: accantonata la pista mafiosa

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Dai primi accertamenti, sembrerebbe che un uomo abbia dato fuoco a un cumulo di immondizia e che di lì le fiamme si siano propagate fino a raggiungere la macchina della giovane 

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Potrebbe non essere stato un atto mafioso, l’incendio che ha bruciato l’auto dell’attivista di Libera, Chiara Natoli, a Palermo. La pista mafiosa, ipotizzata in un primo momento, visto l'impegno della giovane, potrebbe infatti essere accantonata. In base ai primi accertamenti e alle immagini delle videocamere, sembrerebbe che un uomo abbia dato fuoco a un cumulo di rifiuti, abbandonati nel quartiere popolare del Borgo Vecchio, e che di lì le fiamme si siano propagate fino a raggiungere la macchina della ragazza. L'obiettivo quindi non sarebbe stato il veicolo. Le videocamere, infatti, al contrario di quanto si è detto, immortalerebbero non due uomini, poi in fuga, ma una persona in ciabatte, che peraltro non sarebbe nuova a gesti simili, che passa con un accendino e dà fuoco all'immondizia.