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Palermo, padre e figlio uccisi allo Zen: si costituisce l’assassino

Sicilia
Immagine d'archivio (ANSA)

Si tratta di un uomo di 27 anni con diversi precedenti penali. Il duplice omicidio di ieri, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe legato a una lite 

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Si è costituito ai carabinieri il presunto assassino di Antonino Lupo, 53 anni, e del figlio Giacomo di 19 anni, uccisi ieri sera, giovedì 14 marzo, a colpi d'arma da fuoco nel quartiere Zen di Palermo. Si tratta di un giovane di 27 anni con diversi precedenti penali, Giovanni Colombo. "Sono stato io a sparare e l'ho fatto per difendermi. Ero da solo" ha raccontato il giovane, che, questa mattina, si è presentato al comando provinciale dei carabinieri accompagnato dal suo avvocato, Corrado Sinatra. L'assassino, che, secondo alcune indiscrezioni, era ormai braccato dagli agenti della squadra mobile che ieri avevano sentito testimoni e familiari delle vittime per ricostruire i particolari dell'omicidio, ha confessato davanti al PM Ilaria De Somma e ha anche anche consegnato l'arma utilizzata per il duplice omicidio. Il PM ha disposto l'autopsia sul corpo delle due vittime. Per Colombo è scattato il provvedimento di fermo. Le indagini sono coordinate dall'aggiunto Ennio Petrigni.  

Il duplice omicidio

Il duplice omicidio di ieri, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe legato a una lite avvenuta tra Giacomo Lupo, campione di pugilato che il giorno prima aveva festeggiato il suo 19esimo compleanno, e Giovanni Colombo. Nella discussione sarebbe intervenuto anche il padre del giovane, Antonino, pregiudicato per reati legati al traffico di stupefacenti. "Avevo rimproverato il fratello di Giacomo e ieri sera ho visto lui e suo padre venire sotto casa per chiarire quanto accaduto", ha spiegato il 27enne. Pare che la lite sia scoppiata per alcune avance a qualche ragazza. Giovanni Colombo avrebbe avuto paura e per questo motivo, prima del "chiarimento", si era procurato una pistola. Sapeva, forse di avere esagerato. La discussione è ben presto degenerata e il 27enne, per paura, ha iniziato a sparare, almeno così ha sostenuto davanti agli inquirenti. Gli agenti della scientifica hanno contato 12 bossoli. Molti sono andati a segno, non lasciando scampo a padre e figlio che sono stati portati al pronto soccorso di Villa Sofia, ma sono morti poco dopo. 

I precedenti

Colombo è stato condannato nel febbraio 2019 a due anni di reclusione per rissa, nell'ambito del processo sulla morte del giovane medico palermitano Aldo Naro, assassinato nel 2015 durante una festa in discoteca. Naro venne colpito con un calcio da un 17enne, Andrea Balsano, che confessò il delitto e venne condannato a dieci anni. Colombo, insieme ad altri due amici, sarebbe stato tra i protagonisti della rissa avvenuta nel locale.