Comiso, bimbo di 6 mesi morto in casa: madre iscritta nel registro degli indagati

E’ stata eseguita oggi, sabato 23 febbraio, l'autopsia sul corpo del bimbo di sei mesi morto in casa il 19 febbraio scorso a Comiso, nel Ragusano. L'esame autoptico tuttavia non ha ancora sciolto i dubbi sulle cause del decesso, avvenuto intorno alle ore 11. La madre avrebbe allertato i soccorsi solo intorno alle 15. La donna è stata iscritta ieri sera nel registro degli indagati affinché potesse essere presente con un proprio perito all'autopsia. La madre del bambino non ha nominato nessun consulente, ed è stato nominato, per lei, un difensore d'ufficio. 

L'interrogatorio

La madre, 36 anni, di origini romene, è stata interrogata a lungo in questura a Ragusa riguardo le condizioni del figlio, su come veniva tenuto in casa, e anche sul lasso di tempo che, secondo le testimonianze della madre, separa la chiamata al 118 dall’ultimo controllo sulle condizioni del figlio. L'indagata infatti avrebbe raccontato agli inquirenti di avere allertato dei vicini e dopo di essere andata alla ricerca di un medico. Ma i tempi tra il momento del decesso e la chiamata all'ambulanza sarebbero molto lunghi.

Le condizioni del bimbo

L'autopsia eseguita oggi ha confermato che il bambino aveva un braccio fratturato, ma solo in una fase successiva si potrà capire a quando risalga la frattura. Allo stesso tempo emerge un pessimo quadro clinico del bimbo, che soffriva anche di una malattia congenita. La morte potrebbe quindi essere dovuta a cause naturali. Tuttavia la presenza della frattura e di un lieve ematoma al volto potrebbero indurre a ritenere che la madre abbia avuto nei confronti del piccolo un atteggiamento negligente. La donna aveva sei figli: due vivono in Romania, altri due in Tunisia, mentre un'altra bimba che abitava con la madre, il fratellino deceduto e l'attuale compagno, è stata tolta alla 36enne dal Tribunale dei minorenni di Catania in via precauzionale.