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Bronte, minacce di morte per fondo non suo: due arresti per estorsione

Sicilia
Foto di archivio (Fotogramma)

Uno dei fermati si era appropriato illegalmente del fondo agricolo. Le indagini sono iniziate dopo la denuncia del proprietario che ha raccontato di essere stato minacciato dal 2013

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Si era appropriato illegalmente di un fondo agricolo e quando il legittimo proprietario ha mandato due braccianti ad arare il terreno, Biagio Lupica Tondo, 67 anni, ha minacciato con un coltello lungo 40 centimetri uno dei due operai. Il 67enne è stato perciò arrestato per tentativo di estorsione aggravata dai carabinieri della Tenenza di Bronte, nel Catanese. Per lo stesso reato è stato posto ai domiciliari anche un nipote dell’uomo, Daniele Lupica Tondo, di 43 anni, che ha fatto dei 'sopralluoghi' e informato lo zio. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip Giuliana Sammartino, su richiesta del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, dell'aggiunto Ignazio Fonzo, che coordina il dipartimento reati contro persone e patrimonio, e il sostituto Andrea Norzi.

Le indagini

Le indagini sono iniziate con la denuncia del proprietario del fondo agricolo, che ha raccontato di aver subito minacce fin dal 2013 da Biagio Lupica Tondo, che due anni più tardi lo ha aggredito, ferendolo con un coltello all'addome e colpendolo con bastonate in testa. Per quell'episodio l'arrestato è imputato per tentato omicidio.

Fondo al centro delle aggressioni

Al centro delle aggressioni, c’è il possesso di un fondo agricolo di 11 ettari destinato al pascolo. Dopo avere rinunciato nel 2015 a portare i suoi animali sul suo terreno per timore di rappresaglie personali, la vittima quest'anno ha deciso di ritornare a utilizzarlo. Il terreno aveva però bisogno di essere arato e per questo ha incaricato dei lavori un bracciante agricolo che, conoscendo la personalità di Biagio Lupica Tondo, ha chiesto la presenza di un'altra persona. La vittima ha quindi inviato sul posto un altro bracciante, non italiano. Quest'ultimo è stato minacciato con un coltello e invitato ad andare via da Biagio Lupica Tondo. L'aggressore ha poi chiesto dove fossero la vittima e il figlio che, ha minacciato, avrebbe ucciso lo stesso giorno, rivendicando la proprietà del terreno.