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Avola, 50 anni da strage dei braccianti: "Lo Stato pubblichi i fascicoli"

Sicilia
La manifestazione dei lavoratori agricoli ad Avola nel 1968

Oggi la commemorazione per i cinquant’anni dalla strage dei braccianti del 1968. Musumeci chiederà a Mattarella di riaprire i fascicoli

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Si è svolta nella mattinata di oggi, domenica 2 dicembre, la commemorazione per i cinquant’anni dalla strage di braccianti che ebbe luogo ad Avola, provincia di Ragusa, nel 1968. Quel giorno le forze dell’ordine ricevettero l’ordine di sparare sulla folla di lavoratori agricoli che scioperava per i propri diritti. Fecero due morti, Angelo Sigona, 25 anni, e Giuseppe Scibilia, 47 anni, e 48 feriti. "Una vicenda drammatica che segnò una intera stagione sindacale e per l'intero Paese - sottolinea il coordinatore di Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista in Sicilia, Pippo Zappulla. "Fu uno degli eventi che scatenò una giusta indignazione in tutta Italia e contribuì a sviluppare quella straordinaria stagione del 68-69 nelle fabbriche, nelle scuole e nelle università".

Il commento dei sindacati

Dal palco del teatro Garibaldi di Avola, dove si è svolta una iniziativa organizzata dal sindaco Luca Cannata, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uil hanno chiesto alle istituzioni di mettere in pratica "tutti gli strumenti normativi esistenti per sconfiggere il caporalato", esortando inoltre lo Stato a "rendere pubblici i fascicoli di polizia di 50 anni fa". Per il segretario generale Flai Cgil, Ivana Galli, "quei diritti conquistati ad Avola devono essere mantenuti vivi", in modo inoltre da "contrastare tutte quelle forme di caporalato ancora presenti nelle campagne dove si continua a morire". "I giovani devono sapere che quei braccianti persero la vita perché stavano lottando per sacrosanti diritti, per combattere le gabbie salariali, perché allora un bracciante di Avola percepiva un salario diverso da quello di un bracciante di Lentini", conclude Zappulla. La giornata si è aperta con la tradizionale posa della corona di fiori ai piedi del cippo situato in contrada Chiusa di Carlo, il luogo dell'eccidio.

Nello Musumeci chiederà a Mattarella di riaprire i fascicoli

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, scriverà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere di riaprire i fascicoli secretati della polizia per capire cosa accadde veramente quel giorno. L'impegno è stato preso oggi durante la tavola rotonda. "Sarebbe un modo per risanare la ferita, e per dare un senso alla vita di quelle persone che con il loro sacrificio contribuirono a tante conquiste per il mondo del lavoro, compreso lo statuto dei lavoratori", ha detto il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota. "Quello dello sfruttamento nei campi è un fenomeno trasversale, al Sud come al Centro e al Nord. Oltre 400 mila persone vengono sfruttate e restano senza tutele. Sono circa 220 mila i braccianti irregolari", ha aggiunto. All'incontro introdotto dal sindaco di Avola, Luca Cannata, hanno preso parte anche i segretario generale nazionale di Flai Cgil, Ivana Galli, il segretario generale Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, e il segretario generale della Uil territoriale, Stefano Munafò.