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Palermo, la città piange le vittime della tragedia di Casteldaccia

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Palloncini bianchi sono stati fatti volare in aria mentre dalla cattedrale di Palermo venivano portate fuori le bare dei tre bambini morti nella piena del fiume Milicia 

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Sono entrate nella cattedrale di Palermo, tra applausi e cori di centinaia di persone, le bare delle 9 vittime dell'alluvione di Casteldaccia. In particolare gli amici di Federico Giordano, il 15enne morto mentre tentava di soccorrere la sorellina Rachele, hanno gridato in coro: "Federico sempre nel cuore". All'ingresso della cattedrale sono state appesi decine di palloncini bianchi. Gli applausi hanno accompagnato anche l'ingresso in cattedrale dei familiari delle vittime.

Le parole dell'arcivescovo

"Mi trovo lontano da Palermo, ma sento l'urgenza di far giungere a voi la mia voce in un momento di dolore così forte e lacerante. Di fronte alla morte innocente e allo strazio di chi resta non possiamo che levare lo sguardo verso il nostro Signore". Sono le parole dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice che si trova fuori città, contenute in un messaggio inviato per i funerali che si sono svolti nella cattedrale.

Il saluto alla piccole vittime

Palloncini bianchi sono stati liberati in aria mentre venivano portate fuori le bare dei tre bambini morti nella piena del fiume Milicia. Sulla bara bianca della piccola Rachele, la più giovane delle vittime morta a un anno di età, sono stati sistemati dei peluche, più sotto, una foto della bambina con scritto: "Nessuno muore sulla Terra finché vive nel cuore di chi resta".

La Sicilia in lutto

Alla cerimonia officiata dal vicario generale del vescovo, Giuseppe Oliveri, che ha chiesto verità e giustizia per le vittime, hanno partecipato i sindaci di Palermo e Bagheria e il presidente della Regione Nello Musumeci. A causa delle intense emozioni diverse persone sono state colte da malore e sono dovuti intervenire i medici dell'Asl.