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Rimborsi per tributi mai pagati, truffa da 1,5 milioni a 17 Comuni

Campania

Tre persone su 23 indagati sono state messe agli arresti domiciliari per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e di enti comunali, nonché di reati di falso ideologico, induzione in errore di pubblici ufficiali e autoriciclaggio

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Scoperta dalla Guardia di Finanza di Caserta con il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere una truffa ai danni di 17 comuni del Casertano, che avrebbero versato rimborsi per tributi locali mai erogati. Un raggiro del valore di 1,5 milioni di euro che ha portato tre persone agli arresti domiciliari - su un totale di 23 indagati quasi tutti residenti nel Napoletano - per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e di enti comunali, nonché di reati di falso ideologico, induzione in errore di pubblici ufficiali e autoriciclaggio. Altri 12 indagati sono stati raggiunti da decreti di sequestro. Tra le persone coinvolte non risultano dipendenti comunali.

La truffa

Ventuno le frodi accertate. La complessa indagine è partita in seguito ad un'operazione sospetta di giroconto per 198mila euro su un conto corrente estero intestato ad uno degli indagati; era stato il Comune di Capua ad accreditare la somma per il rimborso di un tributo Tasi che poi si è rivelato non dovuto, in quanto il beneficiario non aveva maturato alcun credito tributario né con l'ente locale con l'Agenzia delle Entrate. I finanzieri della Compagnia di Capua hanno così scoperto un vero e proprio giro di truffe organizzato ai danni di numerosi Comuni del Casertano, posto in essere con un modus operandi sempre identico: i componenti del gruppo criminale trasmettevano online ai Comuni un modello F24 contenente compensazioni tra crediti e debiti erariali completamente inesistenti e relativi a tributi locali; tale procedura generava automaticamente verso l'ente locale un flusso finanziario cui poi seguiva la richiesta di rimborso del tributo che il truffatore dichiarava di aver pagato erroneamente. Alla fine l'ente locale accreditava la somma al richiedente.

Altre richieste di rimborso per un valore di 1,7 milioni di euro non sono andate a buon fine in seguito a controlli da parte dei dipendenti comunali, e in tali casi agli indagati è stata contestata la tentata truffa.