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Napoli, le 7 mostre da non perdere a dicembre

Campania
©Ansa

Il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore ospita la mostra di Enza Monetti "Mille Miliardi di Alberi", a cura di Loredana Troise, un progetto che coniuga pensiero artistico e ricerca scientifica. Da non perdere “Frida Kahlo – Il caos dentro” a Palazzo Fondi

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Tra le mostre di novembre nel capoluogo partenopeo, a Palazzo Fondi ne è stata allestita una su Frida Kahlo che racconta la vita dell’artista e il grande amore con Diego Rivera. Il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, invece, ospita la mostra di Enza Monetti "Mille Miliardi di Alberi", a cura di Loredana Troise, un progetto che coniuga pensiero artistico e ricerca scientifica.

“Frida Kahlo – Il caos dentro” a Palazzo Fondi

A Palazzo Fondi di Napoli, fino al 29 marzo, è in scena la mostra “Frida Kahlo – Il caos dentro”, organizzata in sezioni tematiche per accompagnare il visitatore nell’esistenza caotica della pittrice messicana, con un focus sul suo grande amore Diego Rivera, tra i principali ispiratori dell’arte muralista.

“Naples. Sense of place” al Mann

“Naples. Sense of place”, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli 52 scatti di Alex Trusty invitano i visitatori a scoprire la città e il suo genius loci. Dal volto di Pier Paolo Pasolini sul tufo dei palazzi del centro storico alla visione di Capri distesa nel mare del Golfo, dal Vesuvio coperto di nuvole alla Gaiola: nelle immagini in bianco e nero Napoli si mostra al di là degli stereotipi, con le sue atmosfere uniche e poche le presenze umane poiché l'obiettivo è tutto concentrato sul potere evocativo dei luoghi. Nello scatto dedicato al Mann i due celebri Corridori della Villa dei Papiri. L'itinerario fotografico è ospitato nella sala del Toro Farnese fino al 6 gennaio 2022.

“Tutankhamon – Viaggio verso l'eternità” a Napoli

Napoli dal 23 ottobre ospita la mostra itinerante “Tutankhamon - viaggio verso l'eternità” e riscopre il profondo legame con la cultura egizia. Organizzata da Innovation, con il patrocinio dell'assessorato all'Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, la mostra curata da Clarissa Decembri giunge in vista dei cento anni dalla scoperta della tomba più famosa della storia dell'egittologia. Gli organizzatori in una nota scrivono: “A Napoli è possibile ammirare oltre 100 riproduzioni dei reperti più importanti trovati nella tomba di Tutankhamon, realizzati a Il Cairo in collaborazione con il Ministero delle Antichità Egizie, tra cui il trono d'oro, il carro da guerra, i sarcofagi, i vasi canopi e la famosa maschera d'oro, ed oltre 60 reperti originali provenienti dalla collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Nel reparto dedicato alla mummificazione il visitatore può osservare e comprendere le varie fasi dell'imbalsamazione. Grazie a ricostruzioni scenografiche ed all'applicazione della realtà virtuale, realizzata da Unsquare Life, il visitatore può vivere l'emozione provata dall'archeologo Howard Carter nel novembre 1922, quando scoprì il primo gradino di accesso alla faraonica sepoltura nella Valle dei Re, capirne i misteri e lasciarsi affascinare dal mito della maledizione del faraone. Indossando un visore e manovrando i controller, il visitatore è catapultato nell'ambiente ricostruito della tomba di Tutankhamon e può soffermarsi sui singoli oggetti del corredo funerario". A raccontare l'esposizione è Carter stesso, interpretato da Bruno Santini, il cui ologramma, presente in vari punti della mostra, è stato realizzato da Image Project. Per far apprezzare la mostra anche ai più piccoli, è stato strutturato un percorso ad hoc per bambini e ragazzi con didascalie e supporti visivi mirati.

“Mille Miliardi di alberi” a San Domenico Maggiore

Il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore ospita la mostra di Enza Monetti "Mille Miliardi di Alberi", a cura di Loredana Troise, da sabato 4 dicembre 2021 (opening ore 16-18:30) fino a martedì 4 gennaio 2022. "Mille Miliardi di Alberi" è un progetto che coniuga pensiero artistico e ricerca scientifica. Al centro ci sono l'albero icona cara all'artista, e l' essenza di una microscopica pianta acquatica, la Wolffia globosa, presente in mostra, che studiosi del Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II inseriranno in specifici protocolli per la sua coltivazione nello spazio. Le eccezionali doti riproduttive e nutrizionali del vegetale, sono evidenziate dagli studi della professoressa Giovanna Aronne e del dottor Leone Ermes Romano. Il titolo "Mille Miliardi di Alberi", richiama l'ambizioso obiettivo "One Trillion Trees", proclamato al G20 di Roma. Circa 30 i lavori, modulati sul senso del rispetto e della rinascita. Il lavoro sulla Wolffia globosa rientra nell'ambito del progetto Super Food for Space finanziato dall' Ente Spaziale Europeo-ESA, SciSpaceETeam. Le opere in mostra sono presentate su supporti green ecology forniti dallo sponsor tecnico SAIB S.p.A. di Caorso - Piacenza, una delle principali aziende italiane produttrici di pannello truciolare grezzo e nobilitato, definito RPB -Regenerated Particle Board, in virtù del processo produttivo Rewood che recupera, trasforma e rigenera, ogni anno, circa 500 tonnellate di legno a fine vita. L'esposizione è patrocinata dal Comune di Napoli e dalla Fondazione Plart, Museo d'arte, design e multimedialità, operativo su Napoli e Torino. Catalogo on line Piervincenzo Nocera.

Nabi ArtGallery e OFF Gallery: “Purgatorio” di Emanuele Scuotto

Aperta alla Nabi ArtGallery, e dal 29 ottobre e fino al 10 dicembre, presso la OFF Gallery, la mostra Purgatorio, personale di Emanuele Scuotto a cura di Azzurro Immediato e visitabile fino a dicembre. Con sculture e installazione, la mostra si articola attorno il culto antico delle Anime del Purgatorio, lettura metaforica di un rituale da sempre osteggiato e oggi destinato a scomparire, con una moltitudine di nessi con il nostro tempo, attraverso la materia scultorea. L'argilla nera racconta infatti le viscere magmatiche partenopee e l'universo onirico e mistico ad esse legate. Una dualità che si rispecchia, nei due luoghi espositivi, molto differenti, una project room creata in NabiInterior Design per accogliere i nuovi lavori, e uno spazio espositivo che s inabissa nella Napoli ipogea, la OFFGallery. Nel programma sviluppato tra i due poli anche un incontro con l'antropologo Stefano De Matteis, conversazione nella quale Scuotto con il suo Dna marcatamente napoletano, parlerà di luce e ombra e del il suo pane quotidiano, la scultura. NABI Art Gallery è una project room interamente dedicata alla scultura, alla pittura, alla fotografia, che trova posto all'interno di NABI Interior Design in via Chiatamone. Off Gallery è nel cuore del centro antico di Napoli, a un passo dalla Cappella Sansevero. Una colonna greca, scoperta quasi per caso, accoglie il visitatore in uno spazio dal forte carattere, carico di memorie e suggestioni, dove il passato che affiora dialoga con le opere degli artisti contemporanei in mostra. Il catalogo, contenente i testi critici di Azzurra Immediato, Alba La Marra e Stefano De Matteis sarà presentato in occasione del finissage della mostra.

“Aniello Falcone, il Velázquez di Napoli” al Museo Diocesano

Fino al 22 gennaio 2022 napoletani e turisti potranno ammirare le opere di Aniello Falcone esposte nell'ambito della mostra “Aniello Falcone, il Velázquez di Napoli” allestita al Museo Diocesano. L'esposizione è stata inaugurata oggi alla presenza dell'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, e delle istituzioni cittadine e regionali. Sebbene Aniello Falcone (1607-1656) sia uno dei più grandi pittori napoletani della prima metà del Seicento, non gli era mai stata dedicata una mostra né uno studio monografico. Prendendo spunto dal restauro appena concluso del suo capolavoro, il Riposo dalla fuga in Egitto del Museo Diocesano di Napoli, la mostra, curata da Pierluigi Leone de Castris, ambisce a riunire attorno ad esso oltre venti opere di questo protagonista del 'secolo d'oro' dell'arte napoletana: dalle tele di soggetto sacro alle battaglie e alle nature morte, e a proporre un percorso esteso alle chiese di Napoli che ancora conservano dipinti a fresco di Falcone da San Giorgio Maggiore a San Paolo Maggiore al Gesù Nuovo. Il restauro del Riposo ha consentito inoltre di riportare alla versione originale il lavoro di Aniello Falcone scoprendo il velo sul seno che allatta coperto in un momento successivo alla sua realizzazione. Le sue opere mature, dallo splendido Riposo dalla fuga in Egitto dipinto per Gaspare Roomer (1641), fino agli affreschi realizzati per lo stesso Roomer nella villa poi Bisignano a Barra (1640-43) e alle tante Battaglie oggi disperse tra i musei e le collezioni private d'Europa e d'America, sono la migliore testimonianza di uno straordinario equilibrio e capacità di sintesi tra naturalismo, classicismo e aperture pittoriche che fanno di Falcone uno degli artisti più originali della Napoli del Seicento, il vero "Velázquez di Napoli".

Il MANN ricorda il terremoto dell' 80 con “19:34”

Volti e storie 'in presa diretta' dalla tragedia del terremoto che colpì la Campania e la Basilicata il 23 novembre del 1980: programmata lo scorso anno in occasione del quarantennale (poi rinviata causa pandemia) per la serie Il MANN e la memoria si è aperta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra “19:34”. Fotografie di Antonietta De Lillo (fino al 2 maggio 2022) con il sostegno della Regione Campania. Oltre cento le foto inedite in bianco e nero, dall'archivio di marechiarofilm, realizze da Antonietta De Lillo allora giovane fotogiornalista destinata a dimostrare la sua capacità narrativa nella trentennale carriera di autrice cinematografica. ''Trasmettere la memoria viva di ciò che è accaduto 41 anni fa è oggi, ancora più significativo. Insieme al ricordo della tragedia vogliamo indicare alle giovani generazioni anche e soprattutto la forza e i sentimenti di solidarietà e la voglia di rinascita che trasmettono le immagini di questa emozionante mostra'' ha detto il direttore del Mann Paolo Giulierini. Partita da Napoli verso i comuni dell'Irpinia ridotti in macerie, le foto raccontano primi soccorsi, i gruppi di ricerca, e poi nei giorni successivi gli accampamenti, le roulotte e i prefabbricati, l'opera dei volontari che giungono da tutta Italia, l'arrivo della neve fino al disgelo, alle soglie di una fragile, ma coraggiosa ripresa. Un tappeto sonoro, tratto dall'archivio di Rai Teche, con le voci dei tg e radiogiornali dell'epoca è diffuso in tutte le sale. ''Sono felice e onorata che queste mie fotografie siano esposte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli in un dialogo tra l'antichità, un passato più recente e il nostro presente'' scrive De Lillo nel catalogo. Nell'allestimento della mostra patrocinata dall'Ordine dei Giornalisti della Campania, le foto sono commentate da frasi tratte dai giornali dell'epoca e da servizi televisivi. In un video il contributo dell'archeologo Antonio De Simone sul tema dei danni subiti nell'80 dal museo. Il percorso si chiude con l'illustrazione dei recenti studi sull'antisismica condotti dal MANN con l'Università degli studi Federico II Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e l'Architettura (DiSt) diretto da prof. Andrea Prota.