Il provvedimento, su richiesta della Dda ed eseguito dai carabinieri, è stato emesso dal gip del tribunale cittadino nei confronti di soggetti ritenuti appartenenti ai clan Gionta e IV Sistema, operanti a Torre Annunziata
Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 19 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto e detenzione di armi da sparo, tutte ritenute appartenenti ai contrapposti clan camorristici "Gionta" e "IV Sistema" operanti nel territorio di Torre Annunziata, è stata eseguita oggi dai carabinieri del Gruppo oplontino.
Il provvedimento
Il provvedimento è stato emesso in seguito ad una attività d'indagine coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, sottolinea una nota, "da maggio 2020 a luglio 2021, avviata all'indomani del tentativo di omicidio di Giuseppe Carpentieri, 51 anni, ritenuto elemento di spicco del clan e genero del capo del sodalizio detenuto Valentino Gionta (68 anni), anch'egli destinatario del provvedimento di oggi poiché ritenuto ancora al vertice dell'organizzazione, avvalendosi della collaborazione dei familiari più stretti, tra cui la figlia Teresa (47 anni), lo stesso Carpentieri e l'omonimo nipote Valentino Gionta (38 anni)".
Le indagini
Le indagini hanno riguardato elementi di vertice del clan Gionta (detto anche dei Valentini), accertandone, rilevano gli investigatori, "la capacità di controllo del territorio mediante l'intimidazione mafiosa, l'opprimente rete estorsiva ai danni di attività economiche locali e la capacità di fronteggiare militarmente le fazioni contrapposte, grazie alla disponibilità di armi ed esplosivi". Ed è proprio nello scontro armato tra i clan che è maturato l'agguato a Giuseppe Carpentieri, avvenuto il 6 maggio 2020, per la cui esecuzione risultano gravi indizi di colpevolezza per i fratelli Pasquale Cherillo (37 anni) e Luca (32 anni), entrambi detenuti, ritenuti promotori del neo-costituito clan denominato "IV Sistema", con base nel quartiere popolare del 'Parco Penniniello' e, conclude la nota, "mossi da sentimenti di vendetta per l'omicidio del loro nonno Natale Scarpa, avvenuto il 14 giugno 2006 in un agguato eseguito da sicari del clan Gionta".
Sindaco Torre Annunziata: "Grazie a forze dell'ordine e magistrati"
''Vivo apprezzamento e sincere congratulazioni ai carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura oplontina-Direzione Distrettuale Antimafia, per l'indagine che ha portato all'emissione di 19 ordinanze di custodie cautelari nei confronti di soggetti appartenenti ad alcune organizzazioni camorristiche operanti sul territorio cittadino''. Sono le parole con le quali il sindaco di Torre Annunziata (in provincia di Napoli), Vincenzo Ascione, commenta l'operazione di oggi. ''Si tratta - prosegue Ascione - dell'ennesimo colpo inflitto in questi anni alla criminalità organizzata, circostanza resa possibile grazie all'eccellente lavoro svolto da magistratura e forze dell'ordine''. ''Ringrazio - conclude il sindaco di Torre Annunziata - tutte le donne e gli uomini dello Stato che con determinazione, abnegazione e senso del dovere contribuiscono quotidianamente alla tutela e alla sicurezza dei cittadini''.