Gli indagati prestavano denaro mediante l'applicazione di tassi di interessi di natura usuraia, a persone in stato di bisogno e minacciavano le vittime che erano costrette a vendere i propri beni
Cinque persone sono state arrestate con le accuse di concorso in violenza privata, usura, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, in alcuni casi aggravati dal metodo mafioso. L'operazione è stata condotta all'alba dalla sezione Dia di Salerno.
La vicenda
Gli indagati prestavano denaro mediante l'applicazione di tassi di interessi di natura usuraia, a persone in stato di bisogno e minacciavano le vittime che, per far fronte ai debiti contratti, in alcuni casi, erano costrette a vendere i propri beni e a consegnare agli usurai il ricavato a parziale ristoro dei debiti. Nel corso delle indagini, peraltro, è stato documentato un episodio in cui uno degli usurai non ha esitato a recarsi in una struttura ospedaliera del Frusinate al fine di reperire un debitore, che si sarebbe dovuto recare nell'occasione a far visita a un congiunto ricoverato in gravi condizioni di salute, al fine di costringerlo ad adempiere a quanto pattuito.
Le indagini
Sono state documentate diverse attività di intimidazione poste in essere dagli usurai nei confronti anche dei familiari delle vittime, con il danneggiamento di vetture o l'invio di messaggi minacciosi, nonché recandosi personalmente nei luoghi di lavori delle vittime per costringerli al pagamento dei debiti. In totale le vittime di usura, a fronte degli originari prestiti, avrebbero dovuto restituire una somma pari a circa un milione di euro mediante il riconoscimento di interessi superiori ai tassi soglia e in alcuni casi oscillanti tra il 300 e il 514% annuo.