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Ordigno bellico da rimuovere, evacuazione terminata ad Avellino

Campania

Il piano prevedeva l'allontanamento di 2.300 persone dalle abitazioni in un raggio di 300 metri dal luogo in cui è stata ritrovata la bomba

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Hanno fatto ritorno nelle rispettive abitazioni le circa 2.300 persone di Avellino che stamattina erano state evacuate per consentire il disinnesco e il brillamento di un ordigno bellico trovato sul greto del torrente Fenestrelle, nella zona est del territorio del capoluogo irpino. L'ordigno, quasi due metri di lunghezza, è stato fatto brillare presso una cava dismessa di Atripalda, a pochi chilometri dal luogo del suo ritrovamento, dai genieri del 21esimo Reggimento Guastatori di Caserta.

L'operazione

Il piano predisposto dal Prefetto di Avellino, Paola Spena, in collaborazione con il comune di Avellino, prevedeva l'allontanamento dalle abitazioni in un raggio di 300 metri dal luogo in cui è stata ritrovata la bomba di fabbricazione anglo-americana, sganciata presumibilmente su Avellino durante i raid che nel settembre del 1943 causarono la morte di centinaia di avellinesi. Durante l'intera durata dell'operazione, nelle zone interessate, 22 strade e 44 traverse, è stata sospesa l'erogazione dell'energia elettrica e sono stati utilizzati droni per prevenire azioni di sciacallaggio.

Il piano di evacuazione

Ad assistere i cittadini sono stati mobilitati 300 volontari che hanno collaborato con Polizia municipale e forze dell'Ordine che hanno controllato i varchi di accesso, oltre 20, alle zone oggetto della evacuazione. Le persone allertate sono state trasferite e ospitate presso un centro clinico privato e per quelle non ancora vaccinate è stato messo a disposizione dalla Asl un camper della "salute" in via Morelli e Silvati. Molti hanno trascorso la giornata presso amici e parenti. Le persone non in grado di trovare una sistemazione provvisoria sono state accolte nelle tre aree di attesa prima di essere trasferite con bus navetta nell'area di accoglienza allestita nel Campus scolastico di Contrada Baccanico.