I fatti risalgono al 17 febbraio 2015. All'udienza, nel Tribunale di Napoli, è presente anche il leader della Lega
È cominciato nel tribunale di Napoli il processo a carico della band 99 Posse, i cui componenti sono imputati per diffamazione aggravata in relazione a un video contro Matteo Salvini condiviso sulla loro pagina Facebook e su Youtube.
La vicenda
I fatti risalgono al 17 febbraio 2015. Nelle immagini diffuse sui social si invitavano i cittadini a scendere in piazza per manifestare contro Salvini definendolo "razzista" e "come si dice a Napoli una lota e deve essere preso a calci nel deretano ogni volta che mette piede nelle strade della città", aveva detto Marco Messina, membro della band. All'udienza, che si svolge davanti alla sesta sezione penale (presidente Antonio Palumbo), è presente anche il leader della Lega. Non ci sono invece i membri della band nata nel 1991 nell'ambiente dei Centri sociali.
Le parole di Salvini
Salvini, rispondendo in aula alle domande del pubblico ministero e dell'avvocato di parte civile, Claudia Eccher, ha ricostruito il clima in cui era apparso il video ritenuto diffamatorio, ovvero prima della manifestazione indetta a Roma, in piazza del Popolo, contro il Governo Renzi. Il leader della Lega ha detto che sarebbe stato disponibile a ritirare la querela nei confronti dei 99 Posse "se chi mi ha minacciato e insultato chiede scusa e fa una donazione di 1000 euro a una associazione di volontariato di Napoli, da quelle per i disabili a quella di Pino Maddaloni. In quel caso la causa si potrebbe chiudere qui perché i tribunali hanno cose più importanti delle quali occuparsi".
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