I ristoratori e gli esercenti hanno protestato per il secondo giorno contro la decisione del governatore Vincenzo De Luca di tenere la regione in fascia arancione anziché in quella gialla come previsto dal ministero della Salute
Si è conclusa con un sostanziale nulla di fatto la riunione in videoconferenza tra la Regione, i rappresentanti dei ristoratori e i titolari di pubblici esercizi di Napoli, che al secondo giorno di protesta hanno sospeso il blocco stradale sul lungomare Ia vicina via Chiatamone a Napoli.
La protesta
Il blocco stradale e la manifestazione - che potrebbe riprendere domani - erano contro la decisione del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di mantenere la Campania in fascia arancione anziché in quella gialla come invece aveva previsto da oggi e fino al 23 dicembre il ministero della Salute. Dopo l'annuncio di una riunione tra le Camere di Commercio e la Regione per discutere dei ristori, in un'assemblea improvvisata tra i manifestanti ha prevalso la linea dura, che chiede la revoca dell'ordinanza di De Luca. Il blocco è stato esteso alla Riviera di Chiaia, all'altezza dell'incrocio con piazza San Pasquale. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO). Questa volta in piazza non si sono visti estremisti e infiltrati, come nella notte di guerriglia del 23 ottobre nella zona di Santa Lucia, ma la rabbia della categoria, provata da un mese di chiusura, è esplosa per la decisione, arrivata solo nel pomeriggio di sabato, del presidente della Regione De Luca, di confermare la zona gialla, nonostante il Dpcm del Governo.
Le tensioni
"Dovevamo aprire stamattina, abbiamo fatto la spesa, poi ci hanno detto alle 16, che non si apre più..." sintetizza uno dei manifestanti. Poco prima delle 13 il blocco stradale è stato esteso alla Riviera di Chiaia, parallela del lungomare con assonetti della nettezza urbana trascinati al centro della carreggiata e jersey di plastica per ostruire la circolazione. Le ripercussioni sul traffico sono state pesanti. Tensioni al limite dello scontro fisico ci sono state con alcuni automobilisti e residenti. Gli inviti a sospendere la protesta dopo un incontro con il Prefetto sono stati respinti. Poi è a arrivata la proposta del Governatore De Luca: rimborsi per gli approvvigionamenti già fatti e convocazione. Ma solo con grande fatica, Della Notte, di Aicast, è riuscito ad ottenere che si liberasse almeno via Riviera di Chiaia. I più oltranzisti volevano bloccare anche via Filangieri e via Chiaia, il cuore dello shopping. "Perchè loro lavorano e noi no ?", ha gridato una giovane ristoratrice. Qualche locale, tra Piazza Vittoria ed il lungomare è rimasto aperto per protesta. Un anziano alla guida di un' auto ha espresso solidarietà: "Sono con voi, fatevi sentire". Una donna ha arringato sulle limitazioni alla libertà personale : "Io non sono una ristoratrice, sono una cittadina, ma ci trattano da schiavi".
La riunione tra Regione e Camere di Commercio
In Regione Campania si è svolta una riunione con i rappresentanti delle Camere di Commercio “per avviare da subito le attività finalizzate al riconoscimento dei ristori per le spese di approvvigionamento sostenute in vista della riapertura delle attività, inibita per effetto dell'ordinanza n.98 del 19 dicembre 2020, nonché per l'istruttoria relativa ai ristori statali per le misure restrittive precedentemente disposte dai vari provvedimenti adottati dal Governo e dalla Regione", spiegano dalla Regione.
In videoconferenza, la Regione - rappresentata dall'assessore al commercio Antonio Marchiello e dal capo di gabinetto del presidente De Luca, Maurizio Borgo - ha escluso la possibilità di rivedere l'ordinanza. Non si è andati oltre una generica disponibilità a "venire incontro con i ristori" ai rappresentanti di Fipe-Concommercio, Aicast e Confesercenti. "Non so domani che cosa potrà succedere - ha detto ai giornalisti Antonino Della Notte, dell'Associazione industria, commercio e servizi (Aicast) -, finora ci siamo sforzati di mediare con la base, ma la nostra dignità è stata messa sotto i piedi".
De Luca: “Doveroso mantenere una linea di rigore”
“Saremo vicini - ha detto De Luca - e daremo tutto l'aiuto possibile agli operatori la cui attività viene bloccata. Ma è doveroso mantenere una linea di rigore e di responsabilità. Sarebbe inaccettabile che per il rilassamento di pochi giorni si perdesse tutto il lavoro fatto per contenere l'epidemia. Sarebbe assurdo riprendere le attività per poche ore per poi doverle sospendere per mesi interi a fronte di un riesplodere del contagio. Aiuto doveroso per chi ha bisogno ma comportamenti responsabili da parte di tutti. Chiederemo a ogni nostro concittadino di aiutarci per salvaguardare un futuro di lavoro stabile e definitivo".
Capri e Anacapri dispongono la zona gialla
I comuni di Capri ed Anacapri hanno disposto, con due ordinanze, che da oggi sull'isola si applichino le norme della fascia gialla e non quelle della zona arancione. Pertanto i ristoranti potranno aprire e svolgere servizio ai tavoli fino alle 18. I sindaci ritengono che la particolare condizione dell'isola e i controlli agli imbarchi garantiscano a sufficienza la sicurezza senza bisogno di ulteriori restrizioni, e intendono adeguarsi alle disposizioni del ministero della Salute.
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