I reati ipotizzati dagli inquirenti sono di estorsione aggravata dal metodo mafioso
Hanno chiesto cinquemila euro a una donna per consentirle di continuare a vivere con il figlio minorenne in un alloggio popolare del quartiere Ponticelli di Napoli ma la vittima non poteva pagare il "pizzo" ed è stata costretta a scappare per evitare ritorsioni.
L'intervento delle forze dell'ordine
Così carabinieri e squdra mobile hanno sottoposto a fermo U.D.L.B., ritenuto il reggente dell'omonimo clan e altre due persone ritenute affiliate alla stessa organizzazione camorristica: R.B. e M.S.. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il secondo provvedimento
Un secondo provvedimento di fermo è stato eseguito per tentata estorsione aggravata che riguarda quattro persone ritenute appartenenti allo stesso clan: si tratta di G.D.L.B., E.B., D.A. e C.F. che, secondo gli inquirenti, avrebbero chiesto un pizzo da 50mila euro al titolare di una concessionaria di già vittima dell'esplosione di un ordigno, lo scorso 9 settembre che gli ha procurato ingenti danni.