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Vescovo Acerra: “Qui la mascherina serve per la puzza dei roghi”

Campania
©Ansa

Duro intervento di monsignor Antonio Di Donna nell’omelia dell’Assunta in Cattedrale per denunciare la persistenza di incendi di rifiuti nella ‘Terra dei Fuochi’: “Il sangue innocente di ragazzi e giovani morti per cancro in questi anni grida vendetta al cospetto di Dio”

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"L'aria continua ad essere irrespirabile soprattutto d'estate, con i roghi che ancora continuano, e la puzza nauseabonda che molte volte, soprattutto la sera, dobbiamo respirare. Altro che mascherine per non prendere il contagio, qui ad Acerra la mascherina a noi serve contro la puzza e contro quello che dobbiamo respirare, e niente viene fatto per controllare la qualità dell'aria, le centraline sforano continuamente e intanto ci si continua ad ammalare e a morire". Non usa mezzi termini il vescovo di Acerra (in provincia di Napoli), monsignor Antonio Di Donna, nell'omelia dell'Assunta in Cattedrale, per denunciare la persistenza - in piena estate - di roghi di rifiuti nella cosiddetta 'Terra dei Fuochi', tra le province di Napoli e Caserta.

“Sangue innocente di giovani morti per cancro grida vendetta a Dio”

Il vescovo, nell'omelia dell'Assunta, cita, per denunciare il disastro ambientale del territorio, il "sangue innocente dei ragazzi e dei giovani morti per cancro in questi anni, quel sangue che grida vendetta al cospetto di Dio. Ritorneremo su questi temi, soprattutto sull'educazione alla salvaguardia del creato, lungo tutto quest'anno che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla Laudato si’, a quel suo documento sulla cura e la custodia della casa comune, la nostra Madre Terra, il Creato. E lo faremo anche in preparazione alla sua visita, che ha promesso, si è impegnato solennemente, lo ha detto pubblicamente nel Regina Coeli del 24 maggio scorso: «Andrò ad Acerra, sicuro». E noi ci prepareremo alla sua visita. Anzi, non solo noi come vescovo e diocesi di Acerra, ma addirittura i vescovi e le dieci diocesi comprese nel territorio tra Napoli e Caserta, interessate al dramma dell'inquinamento ambientale. Faremo insieme questo cammino di preparazione alla visita del Papa, per vivere quest'anno dedicato alla Laudato si'".

“Disegno diabolico per polo rifiuti Campania”

Il vescovo prosegue: "Sul fronte dell'ambiente dobbiamo purtroppo registrare ancora una volta il perdurare di un disegno "diabolico" che vuole fare del nostro territorio - tra Napoli e Caserta, in particolare Acerra - il "Polo dei rifiuti della Campania". Il disegno è ormai chiaro: ancora una volta in queste settimane ci troviamo a fare i conti con l'autorizzazione di un nuovo impianto di produzione di biomasse nell'area ASI di Acerra. Esso dovrebbe sorgere in un'area già piena di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. E, come se non bastasse, c'è un altro gemello, un impianto di compostaggio, che dovrebbe sorgere in Contrada "Omo Morto", Comune di Caivano, ma a due passi da Acerra. E tutto questo senza informare la popolazione, senza consultare i cittadini interessati. Realizzare questi impianti significherebbe affossare per sempre il nostro territorio".
"Recentemente - ricorda - i Carabinieri hanno sequestrato tra Afragola e Acerra migliaia di tonnellate di compost sospetto versato nei campi coltivati! È vero, ci danno pure le motivazioni: questi impianti servirebbero perché lo smaltimento è il vero antidoto, è il vero mezzo per combattere gli scarichi abusivi. A noi non interessano, a noi interessa che questo territorio, la nostra terra sia blindata! Il nostro territorio è saturo: ha già pagato da troppi anni. Mi chiedo spesso: ma perché sempre e solo qui ad Acerra e nel territorio circostante? La Campania è una regione così grande, perché tale accanimento, infierire su questo territorio? Allora non c'è dubbio: significa che c'è un disegno perverso di fare di esso il "Polo dei rifiuti" della Campania. Io non so trovare altra spiegazione! Perché sempre e solo qui? E così Acerra, insieme al territorio circostante, diventa la vittima - incalza il vescovo - di questo disegno diabolico, che le istituzioni, regionale e locale, non vogliono o non possono contrastare".

"Preoccupato per suicidi registrati, diocesi vicina alle famiglie"

Il vescovo lancia l'allarme su "un fenomeno che mi preoccupa, e speriamo finisca qui. Nel giro di due, tre settimane ultime scorse, ci sono stati tre suicidi, tre persone che si sono tolte la vita. Due qui ad Acerra, e uno a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. Non sappiamo certo le motivazioni, ma non è difficile capire che dietro questi gesti disperati ci siano i motivi di povertà, di disoccupazione, di mancanza di lavoro, soprattutto in questo tempo di pandemia che sta procurando nuove povertà e la gente non ce la fa ad andare avanti. Mentre sono vicino a queste famiglie prenderò contatto con loro, la diocesi cercherà di essere loro vicina, come anche voglio dire, quando ci sono situazioni gravi, segnalatele. Certo, non abbiamo la bacchetta magica per risolvere i problemi, però almeno la vicinanza o un piccolo aiuto, forse una goccia, ma è importante per sollevare chi piange e chi non ce la fa ad arrivare, non dico a fine mese, ma nemmeno alla metà. Mentre siamo vicini alle famiglie, che hanno avuto queste perdite in maniera così drammatica, chiediamo al Signore per intercessione di Maria Assunta che possa asciugare le loro lacrime e possa non far perdere, a noi e loro, il bene grande, inestimabile della speranza. Senza speranza non si può vivere, senza speranza si muore, anche se si continua mangiare e a bere, ad andare avanti. Ma la speranza è necessaria come il pane e come l'acqua".