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Camorra, omicidi nel Napoletano: tre arresti

Campania

Le indagini hanno consentito da fare luce sugli omicidi di Immacolata Capone, avvenuto a Sant' Antimo nel 2004, Mario Pezzella, avvenuto a Cardito nel gennaio 2005 e di Aniello Ambrosio, trovato nelle campagne di Grumo Nevano nel febbraio 2014

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Tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti elementi di spicco del clan camorristico Moccia sono state eseguite dai carabinieri e della Squadra Mobile di Napoli nel quadro della indagini della Dda sugli omicidi compiuti nella zona Nord della città.

Le indagini sugli omicidi

Filippo Iazzetta, Francesco Favella e Giuseppe Angelino sono accusati, sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Michele Puzio, altro elemento di vertice del clan di Afragola, dell'omicidio dell'imprenditrice del settore movimento terra ed esponente del clan Immacolata Capone, di 37 anni, avvenuto a Sant' Antimo il 17 marzo 2004. La donna, era stata ritenuta la mandante dell'omicidio del marito Giorgio Salierno, altro affiliato al clan Moccia, e sarebbe stata punita anche per contatti con clan rivali. Le indagini della Dda di Napoli e le dichiarazioni di Puzio hanno consentito da fare luce anche sugli omicidi di Mario Pezzella, di 42 anni, avvenuto a Cardito (Napoli) il 17 gennaio 2005 e di Aniello Ambrosio, 42 anni, il cui cadavere carbonizzato fu trovato nelle campagne di Grumo Nevano (Napoli) il 21 febbraio 2014.

Le accuse della Procura

Iazzetta è stato individuato come mandante dell'omicidio di Pezzella per conto del clan Moccia. Francesco Pezzella, detto "pane 'e grano", elemento di spicco dei clan attivi tra Grumo Nevano, Cardito e Frattamaggiore, è stato individuato come autore materiale dell'omicidio di Ambrosio, ritenuto uno dei responsabili dell' omicidio del fratello, Mario. Francesco Pezzella sarebbe anche uno degli esecutori materiali dell' omicidio di Felice Napolitano, avvenuto a Roccarainola il 16 maggio 2003 La Dda ha disposto anche il sequestro preventivo d'urgenza di un appartamento ed un terreno appartenenti a Michele Puzio, acquistati con i proventi delle estorsioni eseguite per conto del clan Moccia , che erano stati intestati fittiziamente a terzi.