Vasta operazione dei carabinieri contro la criminalità organizzata e il traffico di stupefacenti. Oltre agli arresti, sono due gli obblighi di dimora eseguiti nei provvedimenti
Vasta operazione dei carabinieri, a Napoli, contro la criminalità organizzata e il traffico di stupefacenti. Sono 37 le misure eseguite (35 arresti e due obblighi di dimora). Tra i destinatari, figurano anche il reggente dei Polverino, Vincenzo Polverino, 62 anni, e Michele Marchesano, rispettivamente, cugino e cognato del boss Giuseppe Polverino.
I provvedimenti
Due provvedimenti emessi dai gip dei Tribunali di Napoli e Torre Annunziata. Il primo ha portato all'arresto di 16 persone contigue al Clan "Polverino", gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e all'intestazione fittizia di beni, aggravati dal metodo mafioso. A Torre Annunziata, invece, sono 19 le persone arrestate e due colpite dalla misura dell'obbligo di dimora per i reati di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, sostituzione di persona, estorsione, porto abusivo di armi e falsità ideologica commessa dal privato.
L'indagine
Per sfuggire ai controlli e in particolare alle intercettazioni telefoniche, si servivano di carte d'identità e passaporti falsi intestati a soggetti stranieri, documenti contraffatti che poi venivano utilizzati per attivare le sim card telefoniche normalmente in uso. Uno stratagemma che però non ha frenato il lavoro delle forze dell'ordine che, grazie a un'indagine avviata nel novembre del 2017, hanno potuto documentare oltre 70 episodi di cessione e spaccio di droga. Oggi l'epilogo. Inoltre, nel corso delle indagini sono stati rinvenuti e sequestrati in più occasioni quantitativi di droga pari complessivamente a circa 25 chili di marijuana e 420 grammi di cocaina.
Sostegno "trasversale" per famiglie dei killer di Giancarlo Siani
Da quanto emerge dall'operzione dei carainieri e della Dda, il clan Nuvoletta prima e i clan Polverino e Orlando dopo, non hanno mai fatto mancare il sostegno economico alle famiglie dei killer del giornalista Giancarlo Siani, ucciso in un agguato il 23 settembre 1985. Un sostegno "trasversale", si può dire, che non è venuto meno neppure nel periodo in cui i Polverino e gli Orlando si sono fatti la guerra. Si tratta dei familiari di Ciro Cappuccio e di Armando Del Core, entrambi condannati all'ergastolo per quell'efferato omicidio, che dopo il raid, raccontano i collaboratori di giustizia, tornarono nel loro covo per festeggiare insieme ai mandanti.
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