Coronavirus a Napoli, verso annullamento della processione di San Gennaro: mai successo

Campania
Foto di archivio (ANSA)

La cerimonia è in programma per il 2 maggio. La decisione definitiva spetta alla curia, ma fonti della Deputazione di San Gennaro sottolineano che "il buon senso suggerisce lo stop", indipendentemente dalla proroga delle misure restrittive

A causa dell’emergenza coronavirus, la processione delle reliquie di San Gennaro, in programma il 2 maggio a Napoli, va verso l’annullamento. In attesa della conferma ufficiale da parte della curia, fonti della Deputazione di San Gennaro, l'antico sodalizio che cura la custodia dei resti sacri del patrono, sottolineano che "il buon senso suggerisce lo stop”, indipendentemente dalla proroga delle misure restrittive. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI)
Come spiega lo storico Paolo Jorio, direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro, questa potrebbe essere la prima volta in cui la cerimonia religiosa non avrà luogo. “Nemmeno durante la guerra è stata fermata”, sottolinea.

Processione a porte chiuse

La processione delle reliquie del santo si svolge da secoli nel sabato che precede la prima domenica di maggio e attraversa il cuore della città, partendo dal Duomo fino alla Basilica di Santa Chiara. È uno dei tre appuntamenti annuali in cui i fedeli attendono la liquefazione del sangue del patrono di Napoli e della Campania: le altre date del prodigio sono il 19 settembre e il 16 dicembre.
Tuttavia, data la situazione d’emergenza, quest’anno ”la processione è da escludere per l'inevitabile promiscuità della situazione, con tantissime persone gomito a gomito”, afferma Riccardo Imperiali di Francavilla, della Deputazione di San Gennaro, il quale ipotizza una celebrazione a porte chiuse “nella Cappella con una processione simbolica all'interno, per non interrompere la tradizione”, ed eventualmente la "presenza del cardinale Crescenzio Sepe e una delegazione della Deputazione, insieme con una rappresentanza religiosa”, per le celebrazioni eucaristiche.

"Deve prevalere il rispetto delle misure"

"Sarebbe molto triste - prosegue Imperiali di Francavilla - ma in questo senso deve prevalere il rispetto delle misure e il buon esempio deve partire dalle istituzioni. Il nostro Santo ci protegge anche senza la processione. In ogni caso - conclude - le preghiere del 2 maggio saranno tutte rivolte affinché finisca questa epidemia”.
"Mi sembra una decisione di buon senso. Poi ci rifaremo il 19 settembre con la festa del nostro Santo Patrono e speriamo di poterci riabbracciare tutti", il commento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

De Luca: "No assembramenti per celebrazioni pasquali"

In attesa di conoscere quella che sarà la decisione della curia, in una diretta Facebook il governatore campano, Vincenzo De Luca, si rivolge nuovamente alla popolazione in vista delle più imminenti festività pasquali. "Ci avviciniamo alla Pasqua, non creiamo assembramenti per attività religiose", l'invito di De Luca, che poi ricorda come nel Vallo di Diano siano venuti a crearsi dei focolai a seguito "di due cerimonie religiose tenutesi 25 giorni fa a Sala Consilina e ad Atena Lucana. Vi prego di avere il massimo rispetto per le ordinanze fatte - prosegue -. Abbiamo affrontato il tema con grande rispetto per tutti ma la priorità è evitare assembramenti che determino nuovi focolai. A tal proposito - conclude - ringrazio il cardinale Sepe, che farà le celebrazioni dal Duomo senza fedeli. Papa Francesco sta dando un esempio di responsabilità, seguiamo questi esempi".

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