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Droga: sgominata banda tra Campania e Lazio, sequestri da un milione

Campania
Foto di archivio (Fotogramma)

Durante l’operazione, a cui hanno preso parte oltre 150 finanzieri del comando provinciale di Napoli, è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 24 persone 

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Oltre 150 finanzieri del comando provinciale di Napoli hanno preso parte a un blitz antidroga nelle province di Napoli e Caserta che ha portato, dalle prime ore di questa mattina, all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 24 persone, facenti parte di un'organizzazione di narcotrafficanti operante tra Campania e Lazio. Tra queste figura anche C.C., ritenuto vicino al clan camorristico degli Scissionisti nonché all'ala economica dei Contini. La sua famiglia, al pari di altre cinque destinatarie dei provvedimenti, è risultata beneficiaria del reddito di cittadinanza.
I militari hanno anche sequestrato sette società - tra cui quella che gestisce il noto ristorante di Napoli "Tufò" -, immobili, 13 veicoli e 68 rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, tra le province di Napoli e Caserta. 

Incontri per concordare acquisto partite di cocaina

C.C., che negli anni ha operato a favore dei clan come vero e proprio broker del narcotraffico, dopo aver subito una grave crisi finanziaria e dopo essere tornato in libertà, negli anni è riuscito a riprendere a pieno regime la sua attività investendo parte dei suoi guadagni nel settore della ristorazione. Proprio all'interno di uno dei locali in gestione, la trattoria-gourmet Tufò in via Posillipo a Napoli, si sono tenute alcune riunioni tra l’indagato, il figlio e altri membri dell'associazione finalizzate a concordare l'acquisto di considerevoli quantitativi di cocaina. Il locale è stato sequestrato e per salvaguardare i lavoratori è stato nominato un amministratore giudiziario che garantirà il proseguimento delle attività.

Un arresto nel 2018

Durante uno degli incontri monitorati dagli esperti del Gico, era presente anche R.L., il quale dopo qualche giorno, nel 2018, fu arrestato per aver nascosto nella sua auto oltre 33 kg di cocaina. Nella sua abitazione, inoltre, furono sequestrati anche oltre 200mila euro in contanti, 14mila dollari statunitensi e tre orologi di lusso.  

In dotazione cellulari con sistema criptografico di livello militare

I componenti della banda di narcotrafficanti si erano dotati di telefoni cellulari in grado di criptare tutte le tipologie comunicazione (voce, messaggi e chat). I finanzieri ne hanno sequestrati di diversi tipi: uno, in particolare, è addirittura capace di utilizzare un sistema criptografico di livello militare ed è dotato anche di una funzione che consente la cancellazione totale e irrecuperabile dei dati, anche da remoto.