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Corruzione nel Napoletano, arrestate sei persone

Campania
Immagine di archivio (ANSA)

In manette anche il sindaco, il segretario generale e il consigliere comunale di Sant'Anastasia. Secondo la ricostruzione dei finanzieri, gli indagati avrebbero alterato i risultati delle prove di alcuni concorsi pubblici in cambio di mazzette tra 30mila e 50mila euro

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La guardia di finanza del comando provinciale di Napoli, coordinata dalla procura della Repubblica di Nola (in provincia di Napoli), ha eseguito sei misure cautelari applicate dal gip del tribunale cittadino nei confronti di altrettanti indagati. Si tratta per la precisione di sindaco, consigliere comunale e segretario generale di Sant’Anastasia (nel Napoletano), di un imprenditore di una cooperativa con sede a Salerno, della vincitrice di un concorso pubblico per titoli ed esami e del rispettivo marito. Per i primi quattro è stato disposto il carcere, mentre per gli altri due il divieto di dimora in Campania. Secondo le forze dell’ordine, che indagano dallo scorso febbraio, tutti risultano coinvolti, a vario titolo, in un’associazione per delinquere dedita a commettere reati legati alla corruzione e finalizzata a favorire illecitamente il superamento di concorsi pubblici.

Gli esponenti del Comune di Sant’Anastasia

Tra i destinatari della misura cautelare, emessa dal gip di Nola su richiesta del locale ufficio inquirente diretto dal procuratore Anna Maria Lucchetta, figurano anche Raffaele Abete, Pasquale Iorio ed Egizio Lombardo, rispettivamente sindaco, consigliere comunale e segretario generale di Sant’Anastasia (in provincia di Napoli). Questa mattina, negli uffici comunali, si sono svolte le perquisizioni della guardia di finanza. I militari hanno portato via fascicoli e computer. Con loro, durante l’ispezione, c’era anche Lombardo.
Nel 2013 venne arrestato lo zio di Abete, Carmine Esposito, allora primo cittadino dello stesso paese. Nei suoi confronti venne ipotizzato il reato di corruzione: all’epoca dei fatti, suo nipote ricopriva la carica di presidente del consiglio comunale.

La ricostruzione dei finanzieri

Secondo gli inquirenti, quella scoperta sarebbe un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione in cambio di utilità personali. La Guardia di Finanza di Nola, nel corso delle indagini, avrebbe fatto luce su episodi di corruzione in relazione ad alcuni concorsi indetti dal Comune di Sant'Anastasia per la copertura pubblica. Per i finanzieri, il sindaco, il segretario comunale e il consigliere comunale, avvalendosi delle competenze tecniche dell’imprenditore coinvolto nella vicenda, avrebbero alterato per via informatica i risultati delle prove dei concorsi pubblici in cambio di mazzette che variavano tra 30mila e 50mila euro. Secondo gli inquirenti, venivano alterati i punteggi ai titoli esibiti e anticipato il materiale relativo alle prove. Il candidato, prima di ciascuna prova, versava ai funzionari pubblici una tranche, dal valore economico variabile a seconda del tipo di ruolo (amministrativo o direttivo), della durata (a tempo indeterminato o determinato). I versamenti avvenivano prima della prova preselettiva, poi prima della prova scritta e, infine, prima della prova orale.

Il ruolo del sindaco Abete

Stando alla ricostruzione delle forze dell’ordine, il sindaco Raffaele Abete reclutava i candidati che dovevano vincere i concorsi, grazie all'intervento del titolare dell'agenzia alla quale veniva affidata l'organizzazione delle prove, del segretario comunale Egizio Lombardi e del presidente delle commissioni esaminatrici. Iorio, secondo gli inquirenti, ritirava il denaro pattuito. I finanzieri hanno posto sotto sequestro la società, sempre la stessa, a cui veniva affidata la gestione dei concorsi pubblici.

Le indagini

Durante le indagini, i finanzieri hanno assistito "in diretta" a due episodi legati alla compravendita di posti di lavoro. Il primo riguardava un contratto da istruttore amministrativo a Sant'Anastasia. Erano stati chiesti 30mila euro, che non sono stati versati dal candidato, il quale poi non ha ottenuto l'incarico. Il secondo era relativo alla posizione di istruttore direttivo contabile, per 50mila euro, consegnati dopo la vittoria del concorso da parte della candidata che figura tra gli indagati. Il marito della donna, secondo gli inquirenti, sarebbe stato un complice in questa vicenda.

Le perquisizioni durante un matrimonio

Alberi con fiori bianchi e palle di Natale circondati dalle rose e un tappeto di petali rossi, questa la scena che si è presentata ai finanzieri giunti per effettuare le perquisizioni negli uffici. Gli addobbi erano stati preparati per un matrimonio civile in programma oggi. La sposa ha fatto il suo ingresso tra i tanti presenti incuriositi anche dalle questioni giudiziarie che hanno interessato il Municipio.