Nella città partenopea prende il via oggi Cop21, la Conferenza delle Parti aderenti alla Convenzione di Barcellona per la protezione dell'ambiente marino e delle regioni costiere del Mediterraneo
Un gruppo di attivisti del movimento 'Fridays For Future' si è seduto per terra cercando di bloccare il ponte di accesso a Castel dell’Ovo, a Napoli. La polizia è intervenuta rimuovendo con la forza il blocco. Nella città partenopea prende il via oggi Cop21, la Conferenza delle Parti aderenti alla Convenzione di Barcellona per la protezione dell'ambiente marino e delle regioni costiere del Mediterraneo. Alcuni degli attivisti sono stati momentaneamente fermati dagli agenti che presidiano l'accesso sul lungomare di Napoli.
Greenpeace: "Reazione esagerata delle forze dell'ordine"
"La protesta pacifica dei ragazzi, adolescenti o poco più che ventenni, è stata repressa dalle forze dell'ordine che hanno avuto una reazione esagerata", sostiene Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. "I governi del Mediterraneo hanno fatto ben poco per salvare i nostri mari, non c'è più tempo da perdere. Greenpeace partecipa tra gli osservatori alla Conferenza e nei documenti che abbiamo potuto visionare al momento non troviamo decisioni concrete, non c'è nulla di serio mentre il nostro mare muore. Se anche i ragazzi avessero bloccato la Cop - conclude Giannì - la differenza probabilmente non si sarebbe sentita".
Ministro Costa ai contestatori: "Parliamo per agire nel concreto"
"La dichiarazione di Napoli al termine della Cop 21 segnerà proprio il percorso delle cose da fare. Si parla per arrivare a fatti concreti", ha spiegato il ministro dell'ambiente, Sergio Costa, rispondendo ai giovani contestatori che avevano chiesto uno "Stop talking", per passare dalle parole ai fatti. "Se non si negozia tra Paesi - ha sottolineato Costa - non si arriva a decisioni su chi fa cosa, il dialogo è la base. Noi per la prima volta abbiamo inserito i giovani strutturalmente nel percorso: il mese scorso abbiamo fatto la conferenza dei giovani della Cop 21 che sono venuti da tutti i Paesi del Mediterraneo e oggi sul palco ci saranno due giovani che rappresentano la carta dei giovani per il Med. Senza dialogo le cose da fare non si possono definire".
I temi della Cop 21
Il ministro Costa ha affermato che "da oggi a Napoli la Cop 21 dei Paesi del Mediterraneo affronterà i tre temi che abbiamo posto al centro dell'agenda per i prossimi due anni: lotta all'inquinamento, blue economy e tutela della biodiversità. Avremo la presidenza della Cop 21 per due anni - ha aggiunto - e partiamo da temi fondamentali per il Mediterraneo che è il mare con maggiore ricchezza di biodiversità, ma è anche un mare piccolo, questo vuol dire molto perché con i cambiamenti climatici la temperatura si alza e la biodiversità ne risente. Alla fine di queste quattro giornate firmeremo la carta di Napoli che si concentrerà sulla tutela del mare ma anche sulla blue economy, in un Mediterraneo che entro il 2030 raccoglierà 500 milioni di turisti ed è teatro di un commercio marittimo che nello stesso lasso di tempo crescerà del 70%".
Costa ha sottolineato che "coniugare i due aspetti è possibile se i Paesi decidono insieme le priorità, dalle emissioni in atmosfera alle aree marine protette nazionali e transnazionali, perché bisogna cominciare a lavorare su più nazioni contemporaneamente ricordandoci che dove c'è maggior tutela ambientale c'è anche sviluppo economico. In questi giorni incontriamo anche imprenditori italiani e internazionali che vogliono partecipare a questo cambiamento. La Ue ci crede molto e questi giorni segneranno una svolta. Significa iniziare un percorso ed è un bel segnale per l'Italia che Onu lo abbia voluto fare qui", ha concluso il ministro.