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Pozzuoli, concerto e fuochi d'artificio per due camorristi scarcerati

Campania
Foto di archivio (ANSA)

La festa si è svolta nel rione Monteruscello nonostante il divieto disposto dal sindaco. I pregiudicati, affiliati ai clan Longobardi e Beneduce, sono usciti dal carcere dopo aver scontato quasi 10 anni di reclusione per estorsione e spaccio di droga 

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Festa con fuochi d'artificio e concerto di cantanti neomelodici a Pozzuoli (Napoli), nella sera di giovedì 31 ottobre nel rione Monteruscello, per la scarcerazione di due affiliati ai clan Longobardi e Beneduce. Il ritorno a casa dei due pregiudicati, riferisce il quotidiano Il Mattino, è stato salutato dai familiari e dai loro amici con un brindisi e con l'esibizione dei cantanti. Esplosi anche i fuochi d' artificio, nonostante il divieto disposto da un'ordinanza del sindaco di Pozzuoli. I due pregiudicati sono Giovanni Illiano, 48 anni soprannominato 'fasulillo' ("fagiolino") e condannato a 8 anni di carcere, e Silvio De Luca, 41 anni, conosciuto come 'Silviotto 'o nanetto', condannato a 10 anni. Entrambi erano accusati di estorsione. 

Canzoni dedicate ai carcerati

Per accogliere i due scarcerati, il condominio del rione di case popolari dei "600 alloggi", una delle piazze di spaccio della zona, si è mobilitato con fuochi di artificio, fiumi di champagne e l'esibizione di un cantante neo-melodico, Anthony, con pezzi dedicati a tutti i detenuti ancora in carcere. Una delle canzoni neo-melodiche più applaudite sarebbe stata dedicata ad un latitante soprannominato "'O fantasma". Almeno un centinaio di persone hanno preso parte alla festa. Il tutto è stato organizzato senza autorizzazioni comunali e in spregio all'ordinanza di divieto di fuochi d'artificio emessa dal sindaco di Pozzuoli.

Le parole del sindaco di Pozzuoli

Sull'accaduto sono in corso le indagini dei Carabinieri, che hanno già ascoltato i primi testimoni. Unanime la condanna delle istituzioni e della società civile. "Pozzuoli non è una città di camorra e provo disprezzo assoluto verso chi ha voluto omaggiare il ritorno dal carcere di membri appartenenti ai clan. Loro, i camorristi, non sono nessuno, non valgono nulla. Rovinano soltanto l'immagine di una terra e di una comunità di gente perbene che lotta ogni sacrosanto secondo per affermare regole, rispetto e legalità", dice il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. "C'è lo Stato, ci sono le istituzioni e le nostre porte sono sempre aperte per ascoltare tutti coloro che si trovano in difficoltà - aggiunge Figliolia - è grave e pericoloso avere come punto di riferimento gente che con la legalità non ha nulla da condividere. Ed è grave ancora di più che non si riesca a capire che in questo modo si distrugge il futuro dei propri figli". Nei giorni scorsi il sindaco - dopo un tavolo in Prefettura per il comitato d'ordine pubblico - aveva chiesto più pattuglie in servizio sul vasto territorio puteolano.