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Napoli, terminato il corteo degli operai Whirlpool. Presenti 5mila persone

Campania
Il crocifisso trasportato dal corteo (ANSA)

I manifestanti, scesi in piazza nonostante la decisione della multinazionale di ritirare la cessione, hanno portato a spalla un crocifisso raffigurante un dipendente della fabbrica. de Magistris: "È una grande lotta. Ci fermeremo solo quando avremo vinto"

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Oltre 5mila persone hanno preso parte questa mattina, a Napoli, al corteo (FOTO) indetto dai sindacati a sostegno della vertenza sullo stabilimento Whirlpool, nonostante la decisione della multinazionale di ritirare la procedura di cessione ed evitare il licenziamento collettivo dei 420 operai del sito produttivo di via Argine. In testa al corteo c’era uno striscione con la scritta "Whirlpool area metropolitana", mentre i presenti hanno portato a spalla un crocifisso raffigurante un operaio della fabbrica.
A sfilare, insieme con i lavoratori, da piazza Mancini a piazza del Gesù Nuovo, c'erano anche alcuni aderenti a "Potere al Popolo" e una rappresentanza del Movimento migranti e rifugiati. I manifestanti, tra il fumo colorato dei fumogeni, hanno intonato senza interruzioni cori e slogan a difesa dello stabilimento, mentre sulle scale dell'Università di Napoli 'Federico II' è stato esposto uno striscione con la scritta "La Whirlpool è di chi lavora. Napoli non molla".

De Magistris: "Ci fermeremo quando avremo vinto"

In strada, a fianco dei manifestanti, anche 35 sindaci, tra cui Luigi de Magistris, primo cittadino di Napoli, secondo il quale "la decisone dell'azienda di ritirare la cessione ed evitare i licenziamenti è frutto della lotta dei lavoratori e di tutta la città". Quella dei dipendenti del sito partenopeo, ha aggiunto, è una "grande lotta", per la quale "non ci fermeremo perché è una lotta giusta. Ci fermeremo quando avremo vinto".
Poi in Consiglio comunale, dove si è svolta una seduta monotematica sulla vertenza Whirlpool, il primo cittadino ha sottolineato: "Se vogliamo vincere questa partita dobbiamo stare democraticamente con il fiato sul collo di chi può far svoltare questa situazione. La prossima settimana il premier Conte dovrà esprimersi in modo chiaro perché fino ad ora non ho sentito dal Governo parole chiare". Il sindaco ha affermato che la decisione della multinazionale americana di lasciare Napoli, decisione per il momento sospesa, rappresenta "una doppia punizione: per l'Italia e per il Mezzogiorno. Sono assolutamente persuaso che ci siano strade da mettere in campo perché non siamo davanti a un'azienda in crisi o in fallimento bensì a un'azienda che funziona, che produce. Serve coraggio. Se il Governo lascia indietro Napoli - ha concluso - volta la faccia al Mezzogiorno". De Magistris ha riferito che dopo l'incontro che avrà a Palazzo Chigi il prossimo 7 novembre con il premier ne riferirà gli esiti ai lavoratori e al Consiglio.
Allo sciopero è intervenuto anche il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso: "Ho ritenuto opportuno e doveroso partecipare al corteo a difesa dei dipendenti della Whirlpool e di tutti i lavoratori del Sud Italia. I rappresentanti delle istituzioni devono avere il coraggio di schierarsi con le fasce deboli", le sue parole.

Sbarra (Cisl): "Ora c’è bisogno di segni concreti"

Presenti al corteo diversi esponenti del mondo sindacale, tra cui Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl: "L’annuncio di Whirlpool è un passo fondamentale e un'importante conquista della nostra mobilitazione", ha affermato. "Ora però bisogna dare segnali concreti e conseguenti. Solo i prossimi giorni - ha detto Sbarra - chiariranno se siamo di fronte a un diversivo o a una reale apertura. Noi di certo non ci accontentiamo di parole, tregue o rinvii: la mobilitazione continuerà fin quando non si arriverà all'unico traguardo possibile, che per noi è il pieno rispetto e la piena attuazione del piano di rilancio siglato dall’azienda. Bisogna tornare immediatamente a trattare per garantire pienamente i livelli occupazionali e produttivi. Si restituisca prospettiva a un comparto produttivo che in questa città ha un enorme potenziale inespresso", ha concluso.
Durante la manifestazione ha preso la parola il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati, che si è detto soddisfatto per la grande partecipazione allo sciopero odierno: “Era da tanti anni che non si vedeva una manifestazione così. Non c'è sviluppo e Napoli deve tornare capitale. Se vogliamo invertire questa tendenza si pratichi da subito la difesa di quello che abbiamo. È la grande forza lavoro di Napoli che contrasta il declino del territorio”, ha dichiarato.

Schiavella (Cgil): "Whirlpool deve restare a Napoli"

Dal corteo, Walter Schiavella, segretario generale Cgil Napoli, ha lanciato invece un attacco diretto alla multinazionale: "Napoli resiste e resisterà obbligando questa la Whirlpool, che ci tratta da colonia, a rispettare gli impegni che ha sottoscritto col Governo. L’azienda deve restare a Napoli, neanche un posto di lavoro dovrà essere perduto. Serve un intervento diretto, efficace e coordinato fra tutti i livelli istituzionali - ha sottolineato - per obbligare Whirlpool per rispedire al mittente il Pacco Svizzero che volevano rifilarci". Per Schiavella, la decisione dell’azienda di ritirare la cessione è "un primo importante risultato", in base al quale "va immediatamente riaperto il tavolo di confronto. Ora sta alle istituzioni porre finalmente fine a uno sterile conflitto istituzionale e costruire una seria e duratura prospettiva di crescita. Il Governo deve rendersi conto che Napoli ha bisogno di un intervento specifico".

Assesore Buonananno: "La sospensione è solo un armistizio"

"La sospensione della procedura di cessione è solo un armistizio. È necessario il rispetto dell'accordo firmato ad ottobre 2018", ha dichiarato l'assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Monica Buonanno, nel corso del suo intervento in Consiglio comunale. "È innegabile l'esistenza di una questione meridionale - ha aggiunto - per la cui risoluzione servono atti, leggi che portino investimenti e lavoro perché le lenti agonie sono i principali mali per il Sud". L'esponente della Giunta de Magistris ha ricordato che da 160 giorni, da quando si è aperta la vertenza Whirlpool, "l'amministrazione e la città sono al fianco dei 410 lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Da Napoli lanciamo un grido d'allarme - ha affermato - perché se accade qui per i lavoratori Whirlpool che un'azienda non rispetta gli accordi allora potrà accadere ovunque".