Napoli, professore era anche ingegnere: danno erariale da 900mila euro
CampaniaDal 2012 al 2015 Ennio Cascetta, ordinario alla Federico II ed ex assessore regionale, ha percepito compensi in assoluta incompatibilità con lo status di dipendente pubblico. La guardia di finanza ha sequestrato conti correnti, polizze e una barca di 12 metri
Era professore ordinario, in regime di tempo pieno, presso l’Università ‘Federico II’, ma al tempo stesso svolgeva anche l’attività di ingegnere, percependo indebitamente compensi in assoluta incompatibilità con lo status di dipendente pubblico. A scoprire la doppia mansione di Ennio Cascetta è stata la guardia di finanza del Comando provinciale di Napoli al termine di una attività d'indagine delegata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania. Dal 2012 al 2015, il professore, ex assessore regionale ai Trasporti nella giunta guidata da Antonio Bassolino, presidente di Metropolitana di Napoli spa e già presidente di Anas spa, ha causato un danno erariale all’ateneo di circa 900mila euro. Cascetta è considerato un super-esperto in materia di trasporti e, secondo l'ipotesi al centro delle indagini, è stato chiamato per una serie di consulenze che non avrebbe potuto svolgere in quanto docente universitario.
Atti di donazione a favore dei figli
Dall'inchiesta, condotta dai finanzieri della Compagnia di Portici, è anche emerso un ulteriore danno pubblico, derivante dalla differenza tra le somme percepite a titolo stipendiale nella sua qualità di professore a tempo pieno e quelle che invece gli sarebbero spettate a titolo di professore a tempo definito. Le attività investigative hanno inoltre permesso di accertare che il docente, nell'immediatezza delle indagini, ha stipulato atti di donazione a favore dei figli, finalizzati al depauperamento dell'integrale componente immobiliare del proprio patrimonio. Le Fiamme Gialle hanno inoltre sequestrato al docente conti correnti, polizze e una barca di 12 metri, iscritta alla capitaneria di Porto di Viareggio.
Il professore: "Sono amareggiato"
Sulla vicenda è intervenuto, con una nota, il professor Ennio Cascetta: "Sono sorpreso e amareggiato per il sequestro cautelare dei miei beni da parte della Corte dei Conti in relazione a presunte attività professionali svolte nel corso della mia attività di professore universitario a tempo pieno negli anni 2012 - 2015. Si tratta di una contestazione, a mio modo di vedere, palesemente infondata come dimostrato anche dall'accertamento condotto sul punto dalla stessa Università Federico II, soggetto particolarmente titolato per riconoscere la natura prettamente scientifica dell'attività da me svolta e, in quanto tale, consentita dalla norma", le sue parole.
E ancora: "A ulteriore riprova la medesima attività scientifica è risultata in pubblicazioni e indici di qualità che sono i più alti in Italia nel mio settore disciplinare; né in questi anni ho mai firmato nessuno dei miei lavori con il titolo e il sigillo di ingegnere. Trovo inoltre molto pesante il riferimento ai miei figli per donazioni molto antecedenti l'inchiesta e che nulla hanno a che vedere con questa incresciosa vicenda che mi vede, oltretutto, vittima anche per un conteggio davvero singolare della cifra contestata sulla quale ho già pagato le tasse fino all'ultimo centesimo e che finirei per pagare due volte. Confido pertanto in una revoca rapida del provvedimento di sequestro e nella possibilità di difendere la mia correttezza nelle sedi opportune", ha concluso Cascetta.