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Muore per un’infezione, indagati sei medici dell’ospedale di Pozzuoli

Campania
Foto di archivio

Il paziente era stato ricoverato d’urgenza il 20 agosto scorso al nosocomio Santa Maria delle Grazie per la rimozione di un ematoma. È deceduto il 17 dicembre al Fatebenefratelli di Benevento 

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Sei medici dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, in provincia di Napoli, sono stati iscritti dalla Procura di Benevento nel registro degli indagati, come atto dovuto, nell’ambito delle indagini sulla morte di Giulio Monaco, operaio in pensione di 68 anni morto a causa di un’infezione. Il paziente di Casalnuovo di Napoli era stato ricoverato d’urgenza nell’ospedale del Napoletano il 20 agosto scorso per la rimozione di un ematoma. È deceduto il 17 dicembre al Fatebenefratelli di Benevento, dopo aver fatto tappa in diversi ospedali della Campania.

Disposta l’autopsia

I familiari del paziente morto, assistiti dallo Studio 3A, lo scorso 15 settembre, hanno presentato una prima denuncia-querela alla Procura di Napoli, che ha aperto un procedimento. Dopo un secondo esposto, gli inquirenti napoletani, per competenza territoriale, hanno trasferito il fascicolo ai colleghi sanniti i quali ipotizzano il reato di omicidio colposo. Il magistrato che sta indagando sulla vicenda ha anche disposto l'esame autoptico.

Il calvario del paziente

Il calvario dell’operaio 68enne è iniziato lo scorso 20 agosto con il ricovero d'urgenza nel reparto di Neurochirurgia del Santa Maria delle Grazie, dove viene sottoposto a un intervento di rimozione di un ematoma subaracnoideo bilaterale. L'operazione sembra essere riuscita ma il 24 agosto il paziente viene trovato a terra, vicino al letto, quasi esanime. Gli esami evidenziano una grave infezione in atto che costringono i medici a una seconda e poi anche a una terza operazione, eseguite il 27 e il 28 agosto. Monaco, però, rimane in gravi condizioni. Il 9 settembre entra in coma. I medici ne prospettano il trasferimento in un'altra struttura per un intervento cardiochirurgico urgente a cuore aperto. L'infezione, viene riferito ai familiari, si sarebbe diffusa proprio al cuore. Il 15 settembre i familiari della vittima presentano una prima denuncia querela alla Procura di Napoli, che apre dunque un procedimento penale e nell'ambito delle indagini vengono acquisite tutte le cartelle cliniche e la documentazione sul ricovero a Pozzuoli. Inizia un tour della speranza, in vari ospedali: arriva nel Policlinico Federico II di Napoli per l'intervento a cuore aperto che verrà eseguito; poi nell'istituto di riabilitazione Maugeri di Telese Terme (Benevento) e infine nell'ospedale Fatebenefratelli di Benevento dove, il 17 dicembre, è morto.