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Caserta, evade Fisco: Guardia di Finanzia sequestra beni per 4 milioni

Campania
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

Messi i sigilli ai beni dell’imprenditore dei rifiuti Alberto di Nardi. Iscritti nel registro degli indagati anche il padre Alessandro e Pasquale Lagnese 

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La Guardia di Finanza di Caserta ha sequestrato, per un valore complessivo di quattro milioni di euro, beni e immobili di proprietà dell’imprenditore dei rifiuti Alberto Di Nardi, 38 anni, e della sua società “DHI – Di Nardi Holding Industriali Spa”.
Le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli a conti correnti, rapporti finanziari, auto, appartamenti e locali commerciali. Il sequestro è stato eseguito su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’accusa contestata dalla Procura della Repubblica è quella di non aver versato l’Iva e le ritenute d’acconto per i dipendenti dal 2014 al 2016. Si tratta del terzo sequestro operato dall’autorità giudiziaria in meno di due anni a carico di Di Nardi, sempre per reati tributari.

Uso illecito del trust

Gli inquirenti hanno accertato un uso illecito da parte di Di Nardi del trust, l’istituto di origine anglosassone che permette di affidare la gestione dei propri beni a un terzo (detto trustee). L’imprenditore avrebbe affidato i propri beni solo apparentemente al suo trustee, al fine di occultare al Fisco il proprio patrimonio. Secondo la Procura e i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, difatti, Di Nardo avrebbe continuato a gestire i propri beni, malgrado la leggi vieti espressamente al disponente (detto settlor) di continuare a gestire o anche solo a beneficiare dei redditi prodotti dai beni ceduti.
Con Di Nardi sono stati iscritti nel registro degli indagati anche i due amministratori che gli sono subentrati, ovvero il padre Alessandro Di Nardi, 66 anni, e Pasquale Lagnese, 37.