Si tratta di Francesco Tamarisco, 45 anni, già detenuto per altri reati. Matilde Sorrentino aveva 49 anni quando era stata uccisa il 26 marzo 2004, freddata da diversi colpi di pistola
A 14 anni dall’omicidio di Matilde Sorrentino, la madre coraggio di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, che con le sue denunce aveva permesso di portare alla luce un giro di abusi e stupri subiti da diversi bambini, è stato individuato e arrestato l’uomo ritenuto il mandante di quel tragico assassinio. Si tratta di Francesco Tamarisco, 45 anni. La donna aveva 49 anni quando era stata uccisa sull’uscio di casa nella serata del 26 marzo 2004, freddata da diversi colpi di pistola. Le indagini all’epoca avevano portato all’arresto dell’autore materiale del delitto, Alfredo Gallo, poi condannato all’ergastolo in via definitiva. Tamarisco, secondo quanto reso noto dai carabinieri, è attualmente detenuto per altri reati.
Le parole del Procuratore
"L'omicidio di Matilde Sorrentino, alla luce delle complessive emergenze investigative e probatorie, rappresentò l'epilogo tragico di una delle più gravi vicende criminali verificatesi sul territorio di Torre Annunziata". A sostenerlo è il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico. La vicenda è legata alla scoperta di un'organizzazione di pedofili attiva nel cosiddetto quartiere dei Poverelli, organizzazione venuta alla luce grazie alla denuncia di tre mamme, i cui figli erano caduti nella rete di questi pedofili. Tra le donne che avevano avuto il coraggio di denunciare e fornire gli elementi utili agli inquirenti per risalire agli autori degli abusi, anche Matilde Sorrentino, le cui dichiarazioni erano state acquisite sia durante le indagini preliminari sia nelle udienze celebrate al tribunale di Torre Annunziata. Al termine di quel processo di primo grado, il 9 giugno 1999, erano stati condannati con pene detentive 17 dei 19 imputati. Tra questi c'era anche Francesco Tamarisco, che poi era stato assolto in appello.
"Nel corso delle recenti indagini a carico di Francesco Tamarisco, capo dell'omonimo gruppo criminale detto dei "Nardill" è stata complessivamente acquisita una cifra gravemente indiziaria tanto da ritenerlo il mandante e l'organizzatore dell'omicidio di Matilde Sorrentino. L'arrestato nutriva gravi ragioni di astio e di risentimento nei confronti della Sorrentino, in quanto la donna aveva osato denunciarlo". Tra gli episodi di cronaca legati a quel periodo, anche i due omicidi, avvenuti a distanza di appena 12 ore tra il 26 e il 27 luglio 1999, di due soggetti ritenuti tra i partecipanti alle rete di pedofili svelata dalle indagini, Ciro Falanga e Pasquale Sansone, che nel frattempo erano stati rimessi in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare, nonostante fossero stati condannati rispettivamente a 15 e 13 anni di reclusione.