Dal gennaio 2025, la riapertura delle strade intorno a Bukavu ha favorito un boom nella produzione di carbone e legname. I prezzi del carbone “makala” sono crollati, ma i danni ambientali sono gravi: l’attività minaccia il parco nazionale di Kahuzi-Biega. Gli attivisti denunciano l’abbattimento di alberi secolari e il rischio per i gorilla di Grauer. Le ONG chiedono ai ribelli dell’M23 di fermare la deforestazione.
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