Salmonella e listeria, perché in Europa aumentano le infezioni da alimenti

Salmonella, Campylobacter, Listeria. Sono tre batteri responsabili di altrettante infezioni - note come zoonosi - che vengono trasmesse, generalmente, attraverso il cibo contaminato. Infezioni che sono in aumento in tutta Europa negli ultimi anni e che in alcuni casi provocano ben più di un mal di pancia. L'ultimo rapporto sulle zoonosi pubblicato nell'ambito dell'approccio "One Health" dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie , registra il progresso nella diffusione di queste infezioni, si spinge a ipotizzarne le cause e ricorda i comportamenti più corretti da tenere per evitare il contagio. Diffusione Nel 2024, la prima e la seconda zoonosi più segnalate nell'uomo sono state rispettivamente la campilobatteriosi e la salmonellosi, che da sole hanno rappresentato più del 90 per cento dei casi di zoonosi segnalati alle autorità sanitarie. A seguire, ma molto distanziate, le infezioni da Escherichia coli - che produce la tossina Shiga - e i casi di listeriosi. Inferiore all’un per cento, invece, la presenza di Echinococcosi, Brucellosi e Trichinellosi. Pericolosità Non tutte le zoonosi sono temibili allo stesso modo. Se il Campylobacter provoca per lo più nausea, diarrea, e magari qualche linea di febbre e sintomi “moderati” e transitori che richiedono solo in un caso su 4 il ricovero in ospedale, le infezioni da Salmonella e Listeria possono avere esiti fatali. La gravità delle malattie zoonotiche è stata analizzata in base al numero e alla percentuale di ricoveri ospedalieri e agli esiti dei casi segnalati, ovvero al numero di decessi e al tasso di mortalità. La listeriosi è stata di gran lunga la malattia più grave nel 2024, con i tassi di mortalità e di ospedalizzazione più elevati tra i casi segnalati. Quasi tutti i casi di listeriosi hanno richiesto il ricovero ospedaliero, e otto volte su cento l’infezione è stata mortale. Solo la salmonellosi, tra le altre zoonosi, ha registrato tassi di mortalità, anche se molto inferiori . Zoonosi in crescita Nel 2024, sono stati confermati 3.041 casi umani invasivi di Listeria, un tasso di notifica di per sé sostanzialmente basso, pari a 0,7 casi ogni 100 mila abitanti. Ma questo numero è in aumento da diversi anni. Rispetto all’anno precedente la crescita è stata del 3 per cento, ma se si confronta il dato 2024 con quello del 2020, si è passati da meno di 1900 a più di 3000 infezioni, con un aumento del 40 per cento. E non è solo la listeriosi, tutte le principali zoonosi sono sempre più diffuse da almeno cinque anni. I motivi di questa minaccia crescente alla salute pubblica secondo Efsa sono tre. L’invecchiamento della popolazione europea , il cambiamento delle abitudini alimentari che prevedono sempre più alimenti pronti al consumo e, infine, pratiche inadeguate nella lavorazione o conservazione. Listeriosi nei Paesi Ue Germania, Francia e Spagna sono i Paesi in cui sono state segnalate più infezioni da Listeria nel 2024. L’Italia è il quinto Paese per diffusione assoluta con 238 casi. Ma se si considerano i tassi di notifica relativi alla popolazione, i più elevati sono stati osservati in Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Spagna e Belgio, rispettivamente con valori intorno a un caso ogni 100.000 abitanti. I tassi di notifica più bassi sono stati segnalati da Bulgaria e Romania . L’Italia nel 2024 ha avuto un tasso di 0,4 e a Malta non non è stato segnalato alcun caso di listeriosi. Accorgimenti Senza lasciarsi prendere da un’isteria da Listeria, per evitare di entrare in contatto con i batteri responsabili delle zoonosi derivate da alimenti è sufficiente attenersi a quelle che Efsa definisce “buone pratiche di igiene alimentare in cucina”. E cioè: mantenere la catena del freddo in casa ; cuocere bene gli alimenti, in particolare carne e pollo; tenere separati gli alimenti cotti dai prodotti crudi; lavare le mani, le superfici e gli utensili di lavoro. Soprattutto le fasce di popolazione più fragili - anziani, bambini e malati cronici - dovrebbero evitare il consumo di latte non pastorizzato e i formaggi da esso derivati.

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Gabriele De Palma