Un numero record di giovani donne vuole lasciare gli Stati Uniti

Una recente indagine di Gallup mostra come sta cambiando il modo in cui gli americani, e in particolare le giovani donne, percepiscono il loro futuro negli Stati Uniti. Per il secondo anno consecutivo, circa un quinto della popolazione statunitense vorrebbe trasferirsi all’estero in maniera permanente. Un’ambizione trainata soprattutto dalle donne tra i 15 e i 44 anni, quattro su dieci delle quali esprimono il desiderio di emigrare se ne avessero la possibilità, una quota quattro volte superiore rispetto a dieci anni fa. Tra le giovani americane il boom di insoddisfazione è iniziato nel 2016, in un clima politico già polarizzato che portò alla prima vittoria di Donald Trump, ed è continuato fino a toccare un picco nel 2024, quando Joe Biden era ancora in carica. Il fenomeno sembra quindi dovuto a un cambiamento strutturale nella percezione delle dinamiche sociali da parte delle giovani donne, più che a una reazione momentanea nei confronti di chi è al governo. Gender gap nella percezione del futuro Questo boom ha prodotto un divario di genere senza precedenti: se oggi il 40% delle giovani donne vorrebbe emigrare, pensa lo stesso solo il 19% dei coetanei maschi, per uno scarto record di 21 punti percentuali. Da quando Gallup ha iniziato a misurare questo dato a livello globale nel 2007, nessun altro Paese ha registrato una differenza così ampia tra giovani uomini e donne. Colpisce come questa spinta migratoria sia oggi molto più marcata negli Stati Uniti che nel resto delle altre economie avanzate: nei Paesi OCSE, la percentuale di giovani donne che vorrebbero lasciare il proprio Paese è da anni stabile e oscilla tra il 20% e il 30%. Prima del 2016, le statunitensi erano addirittura meno propense a voler emigrare rispetto alle loro coetanee straniere. È interessante inoltre notare come questa tendenza riguardi tuttavia soprattutto gli under 45: oltre questa soglia di età, sia tra gli uomini sia tra le donne il desiderio di emigrare è più basso e negli ultimi anni è sempre rimasto pressoché stabile. Per quanto riguarda le destinazioni, rispetto agli anni scorsi le preferenze non sono cambiate: il Canada resta la meta più ambita, indicato da circa l’11% delle giovani donne dal 2022 in poi, seguito da Nuova Zelanda, Italia e Giappone . Una questione di polarizzazione politica Il fenomeno non è però legato esclusivamente al genere e all’età, bensì sempre più anche alla polarizzazione politica. Oggi si registra infatti un divario record di 25 punti percentuali tra gli americani desiderosi di emigrare che approvano la leadership nazionale e quelli che la disapprovano: fino al 2016, il desiderio di emigrare era simile tra gli elettori soddisfatti e insoddisfatti. Il fatto che le giovani donne si identifichino in larga maggioranza con il Partito Democratico contribuisce a spiegare perché siano proprio loro a esprimere i livelli più alti di desiderio di trasferirsi all’estero. A motivare ancora più a fondo questa insoddisfazione, però, è il fatto che negli ultimi dieci anni le giovani donne siano state il segmento demografico che ha registrato il crollo più drastico della fiducia nei confronti di governo, giustizia, sistema elettorale e forze armate. Il momento forse più simbolico di questa frattura è stato il 2022, con la sentenza della Corte Suprema che ha abolito il diritto universale all’aborto: tra il 2015 e il 2025, la fiducia delle giovani donne nel sistema giudiziario è scesa dal 55% al 32%, una diminuzione più ampia rispetto a quella registrata tra qualsiasi altra fascia d’età.

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Gianluca De Feo