Perché Trump è al suo picco di impopolarità?

Nei giorni scorsi Donald Trump ha raggiunto l’ennesimo picco di impopolarità. Tutte le più affidabili medie dei sondaggi mostrano infatti un tasso di approvazione negativo record nel suo secondo mandato presidenziale: secondo il New York Times, solo il 41% degli americani oggi approva l’operato del presidente, mentre il 56% lo disapprova, per un tasso di approvazione netto di -15 punti percentuali. Nei mesi scorsi un dato così negativo Trump non lo aveva mai toccato, nemmeno nei periodi successivi ad alcune tra le sue decisioni più impopolari, come l’annuncio dei dazi in aprile, il bombardamento dell’Iran a giugno, l’approvazione del One Big Beautiful Bill a luglio, e nemmeno durante le cinque lunghissime settimane di chiusura del governo federale tra ottobre e inizio novembre. La media dei sondaggi dell’Economist mostra un dato netto ancor più negativo: -19 punti percentuali, con un tasso di approvazione del 38% e di disapprovazione del 57%. Anche in questo caso si tratta di un record e di un dato peggiore rispetto anche a quello registrato da Trump nello stesso periodo durante il suo primo mandato. E ancora, secondo il Silver Bulletin di Nate Silver – celebre sondaggista americano e fondatore del defunto FiveThirtyEight – oggi la differenza tra opinioni positive e negative sull’amministrazione repubblicana ammonta a -14,4 punti percentuali. Un risultato leggermente migliore rispetto a quello della media dei sondaggi dell’ex direttore editoriale di FiveThirtyEight, George Elliott Morris: -17 punti. A continuare a pesare sul tasso di approvazione di Donald Trump è soprattutto il suo operato in relazione all’economia, e in particolare sull’inflazione. Durante la campagna elettorale il presidente aveva promesso di contrastare l’aumento dei prezzi, ma dopo quasi un’anno dal suo insediamento non è ancora riuscito a risolvere il problema, se non addirittura peggiorandolo con l’introduzione dei dazi commerciali che si stanno riversando sui consumatori finali. Secondo il Silver Bulletin, l’operato di Trump in tema di inflazione negli ultimi giorni ha raggiunto un tasso netto di approvazione di -34 punti percentuali, anche in questo caso il più basso dall’inizio del mandato. Ma il dato forse più preoccupante per l’amministrazione Trump emerso dagli ultimi sondaggi è la performance tra gli elettori indipendenti e repubblicani. Se tra quelli democratici il tasso di approvazione era fin da gennaio molto basso , una recente rilevazione di Gallup mostra infatti come nell’ultimo mese abbia subito un netto declino anche tra gli altri due gruppi. Tra gennaio e ottobre, il tasso di approvazione del presidente tra l’elettorato repubblicano era sempre oscillato tra l’89 e il 91%, ma a novembre è sceso all’84%. Tra gli indipendenti, la percentuale era variata dal 46% di gennaio al 29% di luglio, ma ora ha raggiunto un nuovo minimo al 25%. Sempre secondo Gallup, a pesare sull’opinione di repubblicani e indipendenti non sarebbe solo l’inflazione, ma anche la gestione della guerra in Ucraina, della sanità e del budget federale. Tutte questioni che nelle ultime settimane erano al centro del dibattito, con i negoziati tra Mosca e Kiev mediati dagli USA in stallo e lo shutdown più lungo della storia del Paese causato proprio da uno scontro sulla sanità.

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Gianluca De Feo