Le altre elezioni Usa: tutti i numeri dalla Virginia al New Jersey

Il candidato democratico Zohran Mamdani ha ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni per la carica di sindaco di New York, con l’obiettivo di rendere la città più accessibile e meno diseguale. Il Partito Democratico ha conquistato anche tutte le altre principali cariche in palio, dal Public Advocate al revisore dei conti della città, oltre a una netta maggioranza in Consiglio comunale di 46 seggi a 5. In questa tornata elettorale si è però votato anche in altri Stati per diverse cariche o proposte, che nella grande maggioranza dei casi hanno visto prevalere i candidati e le istanze avanzate dal Partito Democratico. I risultati hanno infatti rappresentato un chiaro segnale di disapprovazione nei confronti dell’operato di Donald Trump nei suoi primi nove mesi di governo. Le elezioni in Virginia e New Jersey Sia in Virginia che in New Jersey, i democratici hanno vinto le corse per i rispettivi governatori statali con un margine di oltre 10 punti percentuali sugli avversari repubblicani. In Virginia, il 12esimo Stato più popoloso degli Stati Uniti, ha trionfato con il 57,2% delle preferenze la candidata democratica moderata Abigail Spanberger, che ha sconfitto la vice governatrice repubblicana uscente Winsome Earle-Sears, ferma al 42,6%. Come a New York, i candidati Dem hanno vinto anche tutte le altre poste in palio, dal procuratore generale al vice governatore, oltre a incrementare la maggioranza alla Camera dei delegati, passando dai 51 seggi su 100 della scorsa legislatura agli attuali 61 . Un dato particolarmente indicativo è che quasi tutte le contee e città della Virginia hanno votato in modo più favorevole ai democratici rispetto alle presidenziali del 2024, quando Kamala Harris vinse con soli 5,7 punti di margine su Donald Trump. Anche in New Jersey la candidata democratica moderata Mikie Sherrill, fervente oppositrice di Donald Trump, ha trionfato con il 56,2% delle preferenze sull’avversario repubblicano Jack Ciattarelli, fermo al 43,2%. Si tratta di un risultato particolarmente sorprendente, dato che gli analisti prevedevano un testa a testa e lo Stato, dagli anni ‘90 un bastione del Partito Democratico, si era spostato verso destra alle scorse elezioni presidenziali, quando Harris ebbe la meglio su Trump con soli 5,9 punti di vantaggio. Anche qui, i Dem hanno ottenuto una maggioranza schiacciante alla camera bassa: 49 seggi su 80. Via libera alla Proposition 50 In California non erano in palio cariche elettorali, bensì una proposta che potrebbe avere implicazioni decisive sulla politica nazionale. I californiani hanno infatti approvato con oltre il 63% di voti favorevoli la cosiddetta “Proposition 50”, un emendamento alla Costituzione statale che consentirà ai legislatori locali di ridisegnare i collegi elettorali prima delle elezioni di metà mandato. La proposta rappresenta un passo avanti fondamentale nel tentativo del governatore democratico Gavin Newsom di contrastare i tentativi di gerrymandering portati avanti dai repubblicani in altri Stati. Gli altri risultati In Pennsylvania i democratici sono riusciti a mantenere la maggioranza di 5 a 2 alla Corte Suprema statale. I tre giudici progressisti candidati sono stati infatti riconfermati con circa il 60% delle preferenze. In caso di bocciatura, il governatore Josh Shapiro avrebbe dovuto nominare dei sostituti, che sarebbero passati al vaglio del Senato statale controllato dai repubblicani. In Maine gli elettori hanno bocciato a gran voce un’iniziativa popolare che avrebbe obbligato gli elettori a presentare un documento d'identità per votare di persona, oltre a inasprire le regole sul voto via posta. In Colorado circa il 65% degli elettori ha approvato una misura che consente allo Stato di trattenere 12,4 milioni di dollari di entrate fiscali in eccesso per finanziare un programma che garantirà pasti scolastici gratuiti, invece di restituire l'eccedenza ai contribuenti.

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Gianluca De Feo