Permessi di soggiorno in Ue, in Italia pochi lavoratori e studenti

Dopo un anno record, il numero di permessi di soggiorno rilasciati nell’Unione europea a vantaggio di cittadini extra-Ue ha subito nel 2024 un sensibile calo. Se, infatti, il 2023 è stato l’anno in cui sono stati rilasciati più permessi di residenza agli stranieri, ben 3,8 milioni, l’anno scorso gli uffici immigrazione ne hanno redatti quasi il dieci per cento in meno . E a diminuire sono in particolar modo i permessi riconosciuti per motivi di lavoro. Gli ultimi dati diffusi da Eurostat dicono che nel 2024, sono stati rilasciati nell'Unione 3,5 milioni di primi permessi di residenza, 315.656 in meno rispetto all’anno precedente. Delle quattro tipologie di autorizzazioni prese in considerazione dall’Ufficio di statistica europeo, la diminuzione interessa tutte le voci tranne quella che riguarda i permessi rilasciati per motivi di studio, che sono in leggero aumento . Il calo interessa sia i permessi richiesti per il ricongiungimento familiare sia, soprattutto, quelli legati a un contratto di lavoro, che sono stati 155 mila in meno - pari al 12,2% in meno - rispetto al 2023. Se non visualizzi il grafico, clicca qui I permessi per motivi lavorativi, peraltro, restano anche nel 2024 la voce maggiore sul totale , e ne sono stati rilasciati 1,1 milioni. I motivi familiari hanno rappresentato il 27,1%, quelli legati all'istruzione il 15,7%, mentre gli “altri motivi”, tra cui la protezione internazionale, hanno rappresentato il 25,3%. La maggior parte dei permessi di residenza sono intestati a uomini , una differenza quasi completamente spiegata dalla differenza di genere tra chi ottiene un permesso lavorativo . Accoglienza spagnola In valori assoluti, a rilasciare più certificati di residenza temporanei è stata la Pubblica amministrazione spagnola, che nel 2024 ha registrato nella propria anagrafe oltre 560 mila nuovi permessi di soggiorno. Subito dopo la Francia, che ne ha riconosciuti 544 mila in un anno, e la Polonia, con 488 mila. Questi tre Paesi da soli hanno accolto poco meno della metà di tutti i cittadini provenienti da Paesi extra-Ue. Italia e Francia ne hanno ospitati poco meno di 350 mila a testa, pari al 10 per cento del totale. Se non visualizzi il grafico, clicca qui Ma se valutiamo i numeri in proporzione alla popolazione, il Paese più accogliente diventa Malta, che ha rilasciato più di 50 permessi ogni mille abitanti. Cipro e la Croazia rispettivamente 41 e 23 ogni mille abitanti e altri sette Paesi più di dieci su mille . L’italia, invece, è tra i meno ospitali in proporzione alla popolazione totale, i permessi di soggiorno sono solo 5,9 su mille abitanti, poco meno dello 0,6 per cento. I Paesi d’origine Quanto alla provenienza dei cittadini extra-Ue che hanno ottenuto il permesso di soggiorno europeo, resta l’Ucraina quella maggioritaria, anche se sia i dati ucraini sia quelli bielorussi sono quelli più in calo rispetto ai due anni precedenti. Restano sostanzialmente stabili tutti gli altri paesi di origine, con India, Marocco, Siria, Cina e Turchia da cui partono più di centomila persone che ottengono la residenza in Europa. Se non visualizzi il grafico, clicca qui Le particolarità dell’Italia Nel nostro Paese la situazione dei permessi di soggiorno non è ben rappresentata dai dati continentali. CI sono alcune peculiarità che distinguono l’Italia dal resto d’Europa. Innanzitutto la provenienza dei richiedenti asilo. In Italia la popolazione più rappresentata negli uffici immigrazione è quella bengalese - e l’Italia è la destinazione europea preferita da chi arriva da Dacca e dintorni - poi il Marocco l’Albania , l’Egitto e il Pakistan . Se non visualizzi il grafico, clicca qui Ma ancor più caratterizzante la situazione italiana è la motivazione alla base del permesso di soggiorno: siamo tra i Paesi con le percentuali più basse di autorizzazioni dovute a contratti di lavoro o a percorsi di studio da completare in Italia. Nel 2024 poco più di un permesso su dieci è stato motivato dall’occupazione, e anche dall’esigenza di studiare. Valori che la media europea vede, invece, aggirarsi intorno al 32 e al 16 per cento.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Permessi di soggiorno in Ue, in Italia pochi lavoratori e studenti

Gabriele De Palma