Com’è cambiata la percezione dell’omosessualità nel mondo?

Negli ultimi trent’anni l’accettazione dell’omosessualità nel mondo è cresciuta sensibilmente, ma rimane un vasto divario a seconda delle aree geografiche, del livello di sviluppo e del tipo di cultura politica e religiosa dei vari paesi. Queste differenze sono messe in luce da Our World in Data, il portale web di statistica gestito dall’Università di Oxford, che ha aggregato i dati dell’Integrated Values Survey, un sondaggio condotto tra il 1981 e il 2022 dal programma di ricerca European Values Study. L’Europa occidentale e le Americhe mostrano in genere atteggiamenti meno intolleranti rispetto all’Europa orientale, l’Asia continentale o l’Africa, mentre la regione Asia-Pacifico risulta molto eterogenea: si passa, per esempio, da alti livelli di accettazione in Australia a molto bassi in Indonesia. Questa frattura globale si accompagna però a un trend che fino a poco tempo fa era netto quasi ovunque: rispetto ai primi anni duemila, la tolleranza nei confronti delle persone LGBT è aumentata. Negli ultimi anni, tuttavia, in alcuni paesi del mondo questo progresso sembra essersi arrestato, probabilmente a causa della crescita globale dei movimenti di estrema destra. Vediamo cosa dicono i dati. Europa Nel nostro continente, come accennato, il divario emerge sulla frattura ovest-est. Tra i cinque paesi più popolosi dell’europa occidentale, l’Italia è quello che mostra livelli più elevati di intolleranza, con il 27,1% di intervistati che ritiene ancora ingiustificabile l’omosessualità. Seguono, a scendere, la Francia , la Spagna , la Germania e il Regno Unito . Guardando a est, oltre la metà di polacchi e ungheresi considerano inaccettabile l’omosessualità percentuali che salgono al 67,8% in Ucraina e fino al 75,5% in Russia. Rispetto ai primi anni duemila, in tutti questi paesi – eccetto la Russia – la quota di intolleranti è però scesa anche drasticamente: di 15 punti in Italia, di 28 nel Regno Unito e di 30 in Ungheria, ad esempio. Tra il 2014 e il 2022, però, in Ungheria e Polonia è rimasta pressoché stabile, ed è addirittura aumentata in Spagna . Americhe Nei principali paesi delle Americhe il progresso è stato invece lineare: in Canada, Argentina Stati Uniti e Brasile la quota di intolleranti ha continuato a diminuire stabilmente tra il 2004 e il 2022 e oggi si attesta rispettivamente all’11,4%, il 25%, il 28,1% e il 35,9%. In Messico tuttavia, quasi la metà della popolazione ritiene ancora inaccettabile l’omosessualità: una percentuale che seppur molto più bassa rispetto al 74,8% del 1993, si è leggermente alzata dal 44,3% toccato nel 2010. Africa A causa di un mix di fattori culturali, religiosi e politici, in Africa la percentuale di intolleranti nei confronti dell’omosessualità rimane generalmente molto elevata. I dati storici in questo caso sono molto parziali, ma per i paesi per cui sono disponibili mostrano un quadro relativamente variegato: in Etiopia e Marocco, ad esempio, la quota di intolleranti anni è scesa negli ultimi, passando rispettivamente dal 95,1 all’80,1% tra il 2010 e il 2022 e dall’89,8 al 73,8% tra il 2014 e il 2022. In Nigeria, invece, è addirittura leggermente aumentata dagli anni ‘90 a oggi e rimane sopra il 95%, così come in Tunisia. Asia Se già l’Africa è un continente vasto e culturalmente variegato, l’Asia lo è ancora di più. In Giappone negli ultimi trent’anni si è verificato forse uno dei più marcati cambiamenti a livello globale: tra il 1993 e il 2022, la quota di persone che ritiene ingiustificabile l’omosessualità è passata dal 71,8 al 17,9%, un calo di ben 54 punti percentuali. Lo stesso tuttavia non si può dire per gli altri principali paesi per cui i dati sono disponibili: restando nell’estremo oriente, sia in Cina che in Corea del Sud la quota di intolleranti era stabilmente in declino tra il 1993 e il 2014 , ma negli ultimi dieci anni è tornata a salire, portandosi sull’82,8 e sul 72,8% nel 2022. In India, nel 1993, la percentuale di anti-omosessuali ammontava al 92,5%, per poi scendere al 52,5% nel 2004, risalire all’82,3% nel 2014 e tornare a scendere al 65,2% nel 2022. In Iran, Pakistan e Indonesia, tutti paesi a maggioranza musulmana, nonostante la lieve flessione rispetto a inizio anni duemila, oltre il 90% della popolazione rimane intollerante nei confronti dell’omosessualità.

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Gianluca De Feo