Perché negli USA la speranza di vita è minore che in Europa?

Secondo gli ultimi dati del Peterson-KFF Health System Tracker, una autorevole piattaforma online che monitora l’efficacia del sistema sanitario statunitense attraverso indicatori chiave, nel 2023 la speranza di vita alla nascita negli Stati Uniti è risalita a 78,4 anni. Pur trattandosi di un lieve recupero rispetto ai 77,5 anni del 2022, si è ancora sotto i livelli pre-pandemici e distanti dagli 82,5 anni della media degli altri Paesi ad alto reddito presi in considerazione dallo studio . Inoltre, le donne vivono più a lungo degli uomini ovunque, ma negli Stati Uniti il divario è più marcato: +5,3 anni per le donne americane contro una media di +4,3 per quelle che vivono negli altri 11 paesi avanzati considerati. Il miglioramento del 2023 è legato senz’altro al calo dei decessi da Covid-19 rispetto ai tre anni precedenti, ma il trend sul lungo periodo resta poco incoraggiante per gli USA: tra il 2010 e il 2019 gli Stati Uniti hanno infatti guadagnato appena 0,1 anni di vita, contro una media di 1,2 anni negli altri paesi ad alto reddito. Le criticità emergono soprattutto nelle fasce più giovani. Sotto i 70 anni, il tasso di mortalità prematura negli Stati Uniti è di 408 decessi ogni 100.000 persone, quasi il doppio della media degli altri paesi sviluppati . Le principali cause sono le malattie cardiovascolari, respiratorie e renali e anche l’uso di sostanze stupefacenti. Tra i minori di 50 anni, inoltre, negli USA la mortalità è 2,5 volte superiore alla media degli altri paesi sviluppati, con le cause più frequenti di decesso rappresentate da incidenti, overdose, malattie croniche e omicidi. Tutto ciò appare abbastanza paradossale se si considera che gli Stati Uniti sono il paese con la spesa sanitaria pro capite più alta al mondo: nel 2023 ha raggiunto i 13.432 dollari pro capite, quasi il doppio della media dei paesi comparabili, ferma a 7.393 dollari. Tuttavia, questa ingente spesa non si traduce in migliori performance sanitarie, anzi gli Stati Uniti registrano la speranza di vita più bassa tra i paesi avanzati e risultati inferiori anche nella salute infantile: nel 2021 il tasso di mortalità infantile era di 5,4 per 1.000 nati vivi, contro una media OCSE di 4,0, classificando il Paese al 33° posto su 38. Un altro segnale allarmante per gli USA riguarda la qualità della vita negli ultimi anni: secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica JAMA nel gennaio 2025, negli Stati Uniti si vivono mediamente 12,4 anni in cattive condizioni di salute, a fronte di una media globale di 9,6 anni. Il divario tra speranza di vita totale e speranza di vita in buona salute è il più elevato tra i 183 paesi analizzati, a conferma del fatto che gli americani non solo vivono meno, ma vivono anche peggio. Le cause di tutto questo sono molteplici e tra di loro collegate: stili di vita poco salutari, disuguaglianze sociali profonde, scarsa prevenzione, elevata incidenza di atti violenti e di dipendenze, oltre a un sistema sanitario frammentato e incentrato più sulla cura che sulla prevenzione. E, guardando i dati, senza un cambio di passo il gap tra gli Stati Uniti e gli altri paesi non appare al momento destinato a chiudersi.

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Alessio Vernetti