Quali sono le priorità dei sindaci europei

Da tre anni Eurocities – un network composto da oltre 200 città europee – conduce l’Eurocities Pulse Mayors Survey, un sondaggio che raccoglie le opinioni dei sindaci europei. L’edizione 2025 ha sentito i pareri di 86 amministratori comunali provenienti da 26 Paesi, tra cui i sindaci delle città italiane di Torino, Milano, Brescia, Parma, Bologna, Firenze, Arezzo e Roma. I risultati indicano che il 63% dei sindaci europei indica la lotta al cambiamento climatico come la massima priorità della propria amministrazione, un dato in linea con quanto emerso lo scorso anno. Tuttavia, la vera sorpresa è che quest’anno il secondo tema più urgente è la disponibilità di abitazioni a prezzi accessibili, indicata da oltre un terzo dei rispondenti : solo due anni fa, questa priorità era segnalata da meno della metà . Secondo il 39% degli amministratori locali intervistati, i prezzi delle case della propria città sono ormai diventati troppo alti in confronto al reddito medio e il 47% sostiene che rischino di diventarlo presto. Solo nel 14% delle città gli affitti e i prezzi delle case sono ancora accessibili alla popolazione locale, in larga parte grazie a politiche efficaci in materia di edilizia pubblica o l’introduzione di misure per il controllo degli affitti. Secondo il report, la crisi è particolarmente pronunciata nelle città dell’Europa meridionale e occidentale: Barcellona è quella con i prezzi più inaccessibili – soprattutto a causa di un boom della domanda a fronte di un’offerta limitata e della speculazione immobiliare – ma le fanno compagnia Zurigo, Amsterdam, Lione, Marsiglia e le italiane Firenze, Roma e Bologna. Nelle città francesi e italiane, le principali cause dell’aumento dei prezzi sono i tassi sui mutui molto alti e la carenza di alloggi provocata dalle piattaforme di affitto a breve termine. In generale, oltre tre quarti dei sindaci europei indicano un eccesso di domanda a fronte di un’offerta di alloggi insufficienti come la principale causa dell’inaccessibilità alle abitazioni, seguita da un aumento dei costi di costruzione e dalla disponibilità limitata di terreni edificabili . Il 29% dei sindaci dà la colpa alla speculazione immobiliare, il 26% a vincoli normativi e il 25% alle piattaforme di affitti brevi – soprattutto nel caso di città molto turistiche come quelle italiane. Le soluzioni, e come finanziarle Per contrastare il problema, quasi la totalità degli amministratori locali intervistati – il 93% – intende aumentare l'offerta di alloggi a prezzi accessibili; il 76% dice di voler ampliare la disponibilità di alloggi pubblici e il 69% di ridurre l'onere dei costi abitativi e sostenere maggiormente i segmenti di popolazione più vulnerabili. Ma per farlo, i sindaci chiedono anche l’aiuto dell’Unione europea: il 56% vorrebbe che questa fornisse risorse più dirette attraverso il bilancio dell'Ue, come ad esempio i fondi di coesione, il 25% che incentivasse gli investimenti nazionali e il 12% che rendesse più accessibili i prestiti attraverso la Banca europea per gli investimenti.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Quali sono le priorità dei sindaci europei

Gianluca De Feo