Crescono le vittime della polizia Usa dopo l'uccisione di Floyd: 1.200 morti solo nel 2024

L'uccisione di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis nella primavera del 2020 scatenò un'ondata di proteste in tutti gli Stati Uniti contro la brutalità delle forze dell'ordine. Le frange più radicali dei manifestanti arrivarono a chiedere drastici tagli ai finanziamenti della polizia, che però non furono mai concretamente portati avanti. Ora, un’indagine del New York Times basata su dati raccolti dal Washington Post e dal progetto Mapping Police Violence rivela che, nonostante le proteste abbiano spinto all’adozione di varie misure volte a migliorare l’addestramento degli agenti e a renderli più responsabili delle loro azioni, il numero di morti per la violenza della polizia continua ad aumentare di anno in anno. E a farne le spese in maniera sproporzionata restano soprattutto gli afroamericani e altre minoranze. Dal 2019 al 2024 incremento del 18% di uccisioni provocate da agenti Nel 2024 negli Stati Uniti la polizia ha ucciso oltre 1.200 persone, un incremento del 18% rispetto al 2019. I dati relativi ai profili etnici delle persone uccise – raccolti a partire dal 2015 e riferiti al numero di uccisioni ogni 100mila persone – mostrano che i nativi americani e gli afroamericani sono di gran lunga le vittime più frequenti: rispettivamente 6,8 e 6,7 morti ogni 100mila persone; un tasso di omicidi quasi tre volte più alto rispetto a quello registrato tra i bianchi . Anche la comunità ispanica presenta un tasso di omicidi elevato, pari a 2,9, che rimane tuttavia inferiore rispetto a quello dei gruppi più colpiti. La maggior parte di questi casi riguarda sparatorie in cui le vittime risultavano armate, ma non mancano episodi in cui persone disarmate sono morte in circostanze controverse, spesso soffocate o bloccate al suolo proprio come accadde a Floyd. In generale, tuttavia, è sempre più raro che gli agenti vengano perseguiti penalmente per uccisioni avvenute in servizio: nel 2023, solo 16 agenti sono stati accusati di omicidio o omicidio colposo – lo stesso numero del 2020. Negli Stati democraciti il tasso di morti causate dalla polizia è diminuito Secondo alcuni studiosi intervistati dal New York Times, è difficile individuare con chiarezza le ragioni dell’aumento delle uccisioni da parte della polizia, anche a causa della mancanza di dati completi. Tuttavia, i principali sospettati sono l’aumento del numero di armi in circolazione negli Stati Uniti , la reazione politica contro le riforme post-2020 in alcuni Stati a guida conservatrice e la crisi di fiducia tra la popolazione e le forze dell’ordine . Esiste tuttavia un evidente divario geografico, che sembra indicare l’ipotesi politica come quella più importante. Negli Stati a guida democratica, dove sono state introdotte riforme più incisive, il tasso di uccisioni si è stabilizzato o è persino diminuito: negli ultimi dieci anni è sceso del 15%, ed è sceso anche dal 2020 in poi. Al contrario, in diversi Stati governati dai repubblicani sono state portate avanti riforme che deresponsabilizzano la polizia, e così nello stesso periodo si è registrato un aumento del 23% – particolarmente marcato dopo il 2020 – con tassi ancora più alti nelle aree rurali tendenzialmente più conservatrici, dove il numero armi in circolazione è anche più elevato.

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