Conflitto in Kashmir, da chi comprano le armi India e Pakistan

Prima delle tensioni del mese scorso, l’ultimo confronto militare tra India e Pakistan risaliva al 2019, quando i due Paesi si bombardarono a vicenda e i rispettivi arsenali nucleari furono allertati in maniera tale da generare timori di una guerra su larga scala. Fortunatamente, la crisi si risolse senza un’escalation. Sei anni dopo, tra aprile e maggio 2025, sono esplose nuove tensioni nella regione del Kashmir, innescate da un attentato terroristico rivendicato da un gruppo militante pakistano che ha causato la morte di 26 persone. Il culmine della risposta indiana è arrivato nella notte tra il 6 e il 7 maggio, con la cosiddetta Operazione Sindoor, durante la quale, secondo fonti indiane, sarebbero stati eliminati oltre 100 militanti pakistani nella zona del Kashmir amministrata da Islamabad. Il Pakistan ha replicato con l’Operazione Bunyan al-Marsus, colpendo basi militari indiane. La situazione, però, è rientrata il 10 maggio, quando grazie alla mediazione di Stati Uniti e Regno Unito, le due potenze hanno concordato un cessate il fuoco. In questo contesto, è interessante cercare di comprendere quale sia l’attuale allineamento internazionale di India e Pakistan, analizzando le motivazioni strategiche e geopolitiche che stanno dietro alle loro scelte. Uno dei modi più efficaci per farlo è guardare da quali Paesi le due potenze asiatiche comprano le loro armi. Secondo un report del New York Times basato su dati dello Stockholm International Peace Research Institute, tra il 2006 e il 2010 la Russia – ex alleato dell’India durante la Guerra Fredda – forniva il 75% delle armi acquistate da Nuova Delhi, mentre tra il 2020 e il 2024 ne ha fornite solamente il 36%. Negli ultimi vent’anni, infatti, gli Stati Uniti e i Paesi occidentali hanno stretto sempre più rapporti con l’India, considerata un partner strategico nel contenimento della crescente influenza cinese. Oggi il gigante asiatico acquista il 33% dei suoi armamenti dalla Francia , il 13% da Israele e il 10% dagli Stati Uniti . Il Pakistan compra invece la stragrande maggioranza delle sue armi dalla Cina: l’81% – una percentuale aumentata considerevolmente rispetto al 36% del 2006-2010. Al contempo, l’acquisto di armi dagli Stati Uniti è crollato dal 36% di vent’anni fa all’attuale 0%. Questo perché con la fine della guerra in Afghanistan, il Pakistan ha progressivamente perso rilevanza per gli Stati Uniti, portando Islamabad a guardare verso Pechino per soddisfare le sue esigenze militari. Nel frattempo, le relazioni tra India e Cina si sono deteriorate a causa di dispute territoriali sui confini tra i due Paesi, e così Pechino ha trovato un alleato nel Pakistan sia in funzione anti-occidentale che anti-indiana. Questi complessi intrecci geopolitici – profondamente mutati rispetto alla Guerra Fredda e anche solo a vent’anni fa – hanno quindi una diretta conseguenza: gli Stati Uniti sono diventati centrali per le questioni di sicurezza nazionale indiane, mentre la Cina è strategica per la sicurezza del Pakistan. Per questi motivi, un conflitto tra India e Pakistan oggi rischia di diventare anche uno scontro a distanza tra gli interessi di Stati Uniti e Cina.

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