Come l'Ue ha (quasi) raggiunto gli obiettivi sull'abbandono scolastico

Vengono chiamati “early leavers” e sono i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente il loro percorso di formazione e che hanno completato al massimo il ciclo di istruzione secondaria inferiore. La Commissione europea segue con attenzione questa fascia di popolazione perché questi possono incontrare difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro. E si è prefissa un obiettivo, a cui si sta avvicinando seppur con qualche eccezione eccellente, come la Germania. Verso il 9 per cento La classificazione presa in considerazione dalla Commissione è quella di istruzione secondaria inferiore, che equivale al percorso di studi obbligatorio per legge. Un percorso la cui lunghezza differisce nei diversi Paesi, con un minimo di età scolastica obbligatoria di 15 anni in Croazia e un massimo di 19 in Germania. Per l’Italia, la classificazione corrisponde ai primi due anni di scuola secondaria di secondo grado e al compimento dei 16 anni di età. Bruxelles ha stabilito come obiettivo che la quota di giovani che abbandonano precocemente l'istruzione e la formazione debba essere inferiore al 9% entro il 2030. E nel 2024, anno a cui risalgono gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, è stata rilevata una media del 9,3 per cento. Tuttavia, si sono riscontrate differenze tra i Paesi dell'Ue, con molti Stati membri che hanno già raggiunto l'obiettivo comunitario e alcuni che invece sono ancora indietro. La percentuale di abbandoni precoci oscilla tra i due estremi del 2 per cento in Croazia e del 16,8 in Romania. I Paesi con la percentuale più bassa di early leavers oltre alla Croazia, sono l’Irlanda, la Grecia e la Polonia, dove la quota è inferiore al 5 per cento. Le percentuali più elevate, invece, si sono registrate in Romania , seguita da Spagna e Germania . L’Italia è tra i dieci Paesi Ue sopra la media, anche se lo scostamento è minimo . Dieci anni di progressi Resta, quindi, ancora un piccolo passo per raggiungere il target e i segnali sono incoraggianti. Negli ultimi dieci anni, infatti, la quota complessiva di abbandoni precoci dall'istruzione e dalla formazione è diminuita di 1,8 punti percentuali. Tra i Paesi Ue, le maggiori riduzioni sono state osservate in Portogallo e Spagna . Molto bene anche l’Italia, che nel 2014 contava il 15 per cento di early leavers, e che nel 2024 ha ridotto di oltre 5 punti percentuali il dato. Anche in questo caso, a fronte di 17 Paesi che hanno compiuto progressi, ce ne sono dieci che, invece, che hanno visto aumenti nella quota di studenti che abbandonano precocemente gli studi; tra questi, i paesi con aumenti maggiori, superiori a 2 punti percentuali, sono stati Danimarca, Lituania, Germania e Cipro. Donne più istruite I risultati variano sensibilmente anche tra giovani donne e giovani uomini. Sono gli uomini ad abbandonare più facilmente gli studi, con una percentuale superiore al 10 per cento , mentre solo il 7,7 per cento delle ragazze non ha approfittato di corsi di formazione secondaria superiore. La differenza è diffusa in quasi tutti i paesi dell'Unione, con due eccezioni ‘formali’ come Repubblica Ceca e Bulgaria - in cui il delta è di 0,1 punti percentuali - e una più sensibile in Romania, dove le early leavers sono il 18,3 per cento, mentre i maschi il 15,4. Differenze particolarmente marcate sono state osservate a Cipro , Spagna e Italia . Ricadute occupazionali I timori della Commissione europea sull’impatto che gli early leavers hanno in termini occupazionali sembrano fondati, a leggere i dati Eurostat. Nel 2024 meno della metà e i Paesi Bassi , dove più di 7 giovani su 10 hanno un posto di lavoro anche senza aver completato il ciclo di istruzione secondaria superiore. Negli altri 18 Paesi, però, i giovani che hanno abbandonato precocemente la scuola erano prevalentemente disoccupati, con le percentuali più elevate e preoccupanti registrate in Bulgaria , Croazia , Lituania e Slovacchia . L’Italia è sostanzialmente in media Ue, con il 46,9 per cento di occupati tra gli early leavers.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Come l'Ue ha (quasi) raggiunto gli obiettivi sull'abbandono scolastico