I dolori del giovane Harry (e quelli di Meghan)

Per chi ci crede, è tutta una questione di karma. E, visti da una prospettiva britannica, i Sussexes, ovvero Harry e Meghan, stanno ancora scontando la decisione di aver abbandonato patria e corona per trasferirsi a Montecito, lungo spiagge esclusive della California hollywoodiana. Loro ci provano, a riscattarsi, a reinventarsi. Ma, soprattutto dall’altra parte dell’oceano, i giudizi restano impietosi. E poi ci sono le debacle che non ti aspetti. Partiamo dal caso più recente. Il Principe è rimasto coinvolto in una disputa, dai toni piuttosto accesi, con Sentebale, l’organizzazione benefica da lui co-fondata nel 2006 per supportare i giovani colpiti dall'HIV in Lesotho e Botswana. Il 26 marzo 2025, Harry e l’intero consiglio di amministrazione si sono dimessi a seguito di accuse di molestie e bullismo mosse dalla presidente, Sophie Chandauka. La Charity Commission del Regno Unito ha avviato un’indagine per esaminare la condotta dei fiduciari e garantire il rispetto degli obblighi legali. Non solo. La Chandauka avrebbe accusato il secondogenito di Carlo di… razzismo. Paradossale per chi, per primo, ha avanzato l’accusa di atteggiamenti di questo tipo all’interno della stessa famiglia reale. In un comunicato, lo sconsolato principe ha descritto la situazione come "devastante" e ha espresso la speranza che l'indagine riveli la verità dietro gli eventi che hanno portato alle sue dimissioni. Vale forse la pena ricordare che per il Duca non è neanche la prima volta che una sua operazione di beneficenza gli causa dolori. Ricordate la Archewell Foundation? Fondata nel 2020, poco dopo la Megxit, era stata pensata da Harry e Meghan come un modo per trasformare la loro visibilità in un impatto sociale concreto. Il nome “Archewell” è un omaggio al figlio Archie e alla parola greca “arche” che significa “fonte d’azione”. La missione della fondazione si fondava su tre pilastri: costruire comunità empatiche, sostenere la salute mentale e promuovere l’equità. A maggio 2024, il Franchise Tax Board della California, l’ente fiscale statale, ha emesso un avviso pubblico in cui segnalava la sospensione dello status fiscale della fondazione. Secondo i documenti, la charity non avrebbe rispettato l’obbligo di dichiarare alcune informazioni fiscali annuali. Il caso ha suscitato immediatamente scalpore, con i media britannici a parlare di “charity congelata”, insinuando problemi di trasparenza e gestione. Per una coppia che si è spesso presentata come paladina dell’integrità e del cambiamento positivo, l’impatto d’immagine è stato significativo. Anche se è poi stato dimostrato che si trattava di questione puramente tecnica, legata a un “pagamento effettuato ma non registrato correttamente nel sistema”, per molti, anche un errore formale diventa la prova che Harry e Meghan non siano del tutto pronti a gestire strutture complesse fuori dalla macchina organizzativa della monarchia. I tabloid britannici, particolarmente accaniti contro la coppia, a ogni piè sospinto narrano poi di un principe pentito delle scelte di vita fatte e sull’orlo del divorzio. Un giovane rampollo sempre più isolato, nella sua residenza californiana. Uscirebbe raramente e continuerebbe ad avere limitati contatti con la famiglia reale britannica. Vale forse la pena ricordare che ha appreso della malattia del padre dai media e non dal genitore. Precipitatosi a Londra, è stato ricevuto dal sovrano per non più di mezzora. Che dire invece di Meghan? Dopo un lungo periodo in cui è sembrata volersi ritirare nell’ombra per reinventarsi – e forse anche per stabilire una certa autonomia, almeno d’immagine, dal marito - è tornata sulla scena pubblica con il lancio, lo scorso 2 aprile, del suo nuovo marchio di lifestyle, As Ever. La collezione inaugurale comprende una varietà di prodotti, tra cui marmellate, miscele per dolci e miele in edizione limitata. L’intera linea di prodotti è andata esaurita in meno di un'ora dal lancio, sottolineando l'entusiasmo e l'interesse del pubblico. Meghan ha espresso la sua gratitudine sui social media, condividendo video e messaggi di ringraziamento ai suoi sostenitori. Questa iniziativa commerciata è stata anticipata di qualche settimana dal suo ritorno in tv, questa volta senza coniuge ma sempre su Netflix, con With Love, Meghan, dopo l’esperienza disastrosa del podcast per Spotify del 2023. Si tratta di una serie dedicata alla cucina e al giardinaggio, un format che richiama l’estetica dei grandi brand americani del benessere, come Goop di Gwyneth Paltrow o i programmi casalinghi di Martha Stewart. Prodotta da Archewell Productions, la serie promette di esplorare “l’arte del vivere bene”. Anche in questo caso la stampa britannica non ha perso tempo per mettere in discussione il valore e la credibilità dell’operazione. Alcuni tabloid hanno definito il nuovo progetto “un esercizio di vanità”, accusando Meghan di usare la piattaforma per costruirsi un’immagine da lifestyle guru, senza reale competenza o originalità. C’è anche chi ha ipotizzato che sia invece vero il contrario: ovvero che sia Netflix a sfruttare Meghan sapendo che è una profondamente detestata e che quindi attirerebbe pubblico perché controversa. Il Daily Mail ha ironizzato sul “passaggio da duchessa a influencer”, mentre il Telegraph ha parlato di “contenuti generici e privi di spessore, confezionati per piacere ma dimenticabili”. Più velenoso The Sun, che ha commentato: “Dalla Royal Family ai tutorial di cucina: Meghan continua a reinventarsi, ma il pubblico sembra sempre meno convinto”.

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