TikToker in prima fila alla Casa Bianca

In serie tv di culto come The West Wing ci siamo abituati a coltivare un immaginario in cui le conferenze stampa alla Casa Bianca, che si tengano al chiuso delle sale dello storico edificio o a pochi passi dal suo meraviglioso giardino, sono popolate da arcigni e navigati reporter, decani della cronaca politica e firme del commentariato professionista. Certo, dalla puntata finale della serie di Aaron Sorkin sono passati quasi vent’anni, e nel frattempo il mondo è cambiato sotto ogni aspetto: anche nella fiction sono arrivate le prime figure professionali di reporter politici all digital , dai blogger ai corrispondenti di riviste online. Ma finora nessuno aveva spalancato in modo così netto le porte dell’edificio centrale del potere americano a TikTok, agli influencer e ai podcast: ci ha pensato il 47esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Nella sala delle conferenze stampa intitolata all’ex portavoce di Ronald Reagan James Brady, la nuova portavoce della Casa Bianca trumpiana Karoline Leavitt ha annunciato un cambio di passo rivoluzionario: l’amministrazione assegnerà le prime file di posti a sedere ai «nuovi media», una categoria dai confini laschi con cui Trump e i suoi identificano un sottobosco di influencer di destra, podcaster e creator di TikTok a cui vogliono affidare la diffusione capillare della loro comunicazione politica. «È essenziale per il nostro team condividere il messaggio del presidente Trump ovunque e adattare la nostra Casa Bianca al nuovo panorama mediatico del 2025», ha detto la press secretary Leavitt, proiettando davanti al suo uditorio dati che mostravano la crescente sfiducia dei cittadini statunitensi verso i media tradizionali. I posti nella sala dei briefing alla stampa di norma sono assegnati dalla White House Correspondents’ Association, che ha un rapporto diretto con l’amministrazione in carica per gestire le logistiche delle conferenze stampa. Ma da tempo, riporta il New York Times, giravano voci secondo cui la nuova amministrazione Trump avrebbe cercato di cambiare radicalmente paradigma. Finora la Casa Bianca ha scansato l’incidente diplomatico limitandosi a donare il posto più rilevante, quello situato a lato dello scranno da cui parla la responsabile stampa dell’amministrazione, a un rappresentante dei «nuovi media». Ma è difficile immaginare cosa succederà nel futuro prossimo. «Milioni di americani, in particolare i giovani, hanno abbandonato la televisione e i giornali tradizionali per consumare notizie attraverso podcast, blog, social media e altre piattaforme indipendenti», ha spiegato Leavitt – 27enne, e come tale la più giovane press sec della storia di Washington – motivando la decisione di Trump. Ha poi parlato di garantire i dettami del Primo emendamento della Costituzione americana, quello che salvaguarda la libertà di parola e di stampa, e spiegato che ogni candidato a sedersi nel nuovo posto dedicato ai «new media» dovrà passare la scrematura del team di Leavitt e speciali controlli di sicurezza dei servizi segreti statunitensi.

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