Dry January, se il Governo francese diventa astemio

Il “Dry January” può esistere in Francia? In un Paese che sul vino e lo champagne basa una buona parte dell’export e della reputazione internazionale? Di certo l’adesione del nuovo ministro della Salute francese, Yannick Neuder, alla campagna internazionale che prevede di rinunciare al consumo di alcol nel mese di gennaio ha generato stupore. Da anni le associazioni del mondo salute e lotta alle dipendenze provavano a coinvolgere il ministero, invano. Il primo Dry January ministeriale in Francia Non ci si aspettava quindi un cambio di direttiva, soprattutto da parte del ministro in carica che - pur se cardiologo - era stato accusato nei mesi scorsi quando era ancora deputato del partito di destra moderata Les Républicains di “fare lobby per le aziende vinicole” in Parlamento dopo essersi opposto a un emendamento della legge di bilancio che imponesse maggiori tasse sugli alcolici. In controtendenza con le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della società, che considera le politiche sui prezzi e sulle tassazioni imposte agli alcolici tra gli strumenti più efficaci per limitarne il consumo. Il vino "intoccabile" in Francia Va detto che il dibattito esisteva da tempo, ben prima che la missione numero 1 del governo francese diventasse trovare fondi per combattere il dibattito pubblico. Ma come spesso avviene per i prodotti ad alto valore nazionale, il settore del vino sembrava “intoccabile” fino ad ora in Francia, difeso da un sistema di lobby potente e longevo. Nel 2019 l’allora ministra della Salute Agnès Buzyn aveva fatto preparare una campagna ministeriale per il Dry January, che però non venne mai resa pubblica. “E’ una battaglia quasi impossibile da portare avanti in Francia, ci sono troppe spinte contrarie”, aveva ammesso l’interessata a France 2 nel 2024. Il Paese oltralpe è il primo produttore di vino al mondo e il settore impiega il 2% della popolazione attiva. Un giro d’affari complessivo stimato in oltre 90 miliardi di euro, secondo dati Deloitte del 2024. Le conseguenze dell'alcol eccessivo in Francia Neppure le tassazioni sull’alcol arrivano a toccare il vino, e riguardano ad oggi soltanto i super alcolici come whisky e vodka. Su questo spingono associazioni come Addictions France, che sottolineano come i fondi ricavati attualmente dalla tassazione sugli alcolici non coprano che il 42% delle spese sanitarie dovute alle conseguenze del consumo eccessivo d’alcol. Un vero problema nel Paese: ogni anno le morti attribuite all’alcol sono 41mila, di cui 16mila per tumore, 9900 per malattie cardiovascolari e 5400 per cause esterne come un incidente stradale. Un consumo d’alcol eccessivo è inoltre alla base, secondo i dati del ministero dell’Interno francese, del 28% degli incidenti mortali e del 40% delle condanne per violenze. Cifre comunicate, ma mai associate a un impegno chiaro e pubblico a favore della riduzione del consumo di ogni forma d’alcol, vino incluso. Fino ad ora.

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