Pop e non "politically correct", l'altro volto di Papa Francesco

Che non sia una figura "ingessata" nel ruolo è ormai chiaro, che a volta esca da binari verbali che gli si attribuiscono lo è altrettanto, ma forse in tanti non si aspettano, o accettano, che sia un uomo pima di tutto. Ecco forse questo sfugge: al di là dell'immensità del ruolo che è chiamato a svolgere, Bergoglio è un uomo, e a volte abbandona il politically correct per un uso più pop dell'italiano . Da qui nascono alcune frasi controverse che, soprattutto ultimamente, tanto fanno discutere. In primis il suo rapporto con le suore, che ringrazia in più di un'occasione soprattutto per il ruolo assunto in tanti istituti scolastici, ma che poi appella con "facce d'aceto" per esempio durante l'udienza con le Missionarie della Scuola: "A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia di aceto e questo non è affabile, questo non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L'aceto è brutto e le suore con faccia di aceto, non parliamone". Qualcuno ha sorriso, qualcuno no, le suore in primis. Poi, come sempre, sono partite le interpretazioni alla frase, ma se per molti a volte è anche un problema con l'italiano o un modo estremamente colloquiale, per altri invece certe espressioni andrebbero evitate senza tanti giri di parole. Non è la prima volta che le suore finiscono, bonariamente, nel mirino di Bergoglio : nel 2021 aveva chiesto alle Salesiane di non essere "'zitellone". durante l'udienza aveva parlato del diavolo che "non entra forzando, suona il campanello, dice buongiorno. Sono diavoli educati. Noi non ci accorgiamo che stanno entrando". "Così succede con la mondanità spirituale. Persone che hanno lasciato tutto, hanno rinunciato al matrimonio, hanno rinunciato ai figli, alla famiglia... e finiscono, scusate la parola, 'zitellone', cioè mondane, preoccupate per quelle cose". "Per favore - aveva ribadito Papa Francesco parlando alle Salesiane - fuggite dalla mondanità spirituale". Sono "scivoloni" pronunciati a braccio nell'ambito ovviamente di un discorso più ampio, spesso concitato, con parole acchiappate nella memoria di una lingua non sua. Uno stile colloquiale e poco formale insomma, non incapsulato nelle rigidità attese e conosciute. Sempre alle suore si era rivolto, nel 2022, ma non solo a loro, parlando ai seminaristi della pornografia digitale : "È un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po' 'normale'". Quel normale forse il punto che aveva generato pià discussioni visto a chi si stava rivolgendo nel discorso. È un Papa concreto, dal linguaggio, che piaccia o non piaccia, arriva. Diretto dove deve arrivare. Poi chiamarente la discussione si sposta sull'opportunità o meno, ma questo è un altro discorso. Così come menzione a parte merita un'affermazione che ha fatto lungamente discutere, e non solo per la ripetuta questione di opportunità. Nel maggio scorso incontrando a porte chiuse i vescovi italiani arrivati a Roma per l'assemblea generale, aveva invitato a non ammettere persone dichiaratamente gay nei seminari dicendo: "C'è già troppa 'frociaggine'"."C'è una cultura odierna dell'omosessualità rispetto alla quale chi ha un orientamento omosessuale è meglio che non sia accolto" in seminario perché "è molto difficile che un ragazzo che ha questa tendenza poi non cada perché vengono pensando che la vita del prete li possa sostenere ma poi cadono nell'esercizio del ministero". Parole riferite, e ovviamente rilanciate in pochi istanti. Tanto che poi a stretto giro era arrivato un chiarimento dalla sala stampa: “Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l'uso di un termine, riferito da altri”. In questo caso oltre alla frase forte pronunciata c'è anche aria, per rimanere in tema, di avversità interne, dal momento che queste parole sarebbe state detto durante un colloquio a porte chiuse, quindi riportate da altri. Sono solo esempi di alcuni temi che in questi anni hanno fatto discutere, ma c’è anche da dire che negli anni sono cambiati i contesti, i modi, le espressioni, certo anche il ruolo in qualche modo ha risentito dell'allontanamento di molti dalla Chiesa, soprattutto giovani. Loro Bergoglio cerca di riavvicinare, citandoli spesso nei suoi discorsi, dedicando loro giornate di festa e preghiera, riflessioni sul loro futuro e sul mondo in cui si trovano a vivere, provandoci, forse anche con un linguaggio meno formale di quello che ci si potrebbe aspettare.

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