Usa, sparatorie a scuola: una tragedia senza fine. I dati

L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto a Madison, in Wisconsin, il 16 dicembre scorso. Una ragazzina di 15 anni ha aperto il fuoco in una scuola della città, la Abundant Life Christian School, uccidendo un’insegnante e uno studente dell’istituto. Dopodiché, in tutta probabilità, si è suicidata. L’evento del Mid West rientra nella lunga serie di episodi di arma da fuoco in contesti scolastici che stanno diventando sempre più frequenti negli Stati Uniti. Cerchiamo, attraverso i dati, di capire meglio che cosa sta succedendo. Un fenomeno in crescita Le due vittime di Madison aggiungono numeri ad un computo che nel 2024 era già fin troppo alto. Secondo il K12 School Shooting Database - che prova a tenere traccia delle morti per armi da fuoco nelle scuole statunitensi, dalla materna alle superiori - le persone rimaste uccise nell’ambito di incidenti di questo tipo nel corso dell’anno sono state 69. Questo totale fa del 2024 l’anno più sanguinoso dopo il 2022, quando rimasero uccise 71 persone . Attenzione, però. Non tutti i decessi e non tutti gli incidenti di cui stiamo parlando riguardano l’azione di singoli o di gruppi che agiscono con l’intenzione di compiere una strage in una scuola. Nel computo citato sono inseriti anche spari accidentali o interventi di forze dell’ordine che conducono all’esplosione di colpi o, ancora, situazioni che degenerano in sparatorie o omicidi “tradizionali”. Sempre episodi gravi, soprattutto perché avvengono in un ambiente che, come quello scolastico, dovrebbe essere più sicuro di altri. Tuttavia, non rientrano necessariamente in ciò che gli americani chiamano “mass shooting”, sparatorie di massa che prendono di mira alunni, professori e personale scolastico. Per provare ad avere un quadro più preciso della frequenza e dell’impatto solo di eventi di questo genere, bisogna restringere il campo alle vittime di sparatorie che prevedono l’intervento di quello che l’Fbi, la polizia federale americana, definisce “active shooter”. Ovvero un attentatore che ferisce o uccide qualcuno durante “un atto continuativo di violenza”, come è accaduto ad Uvalde, per esempio, o nell’episodio di Madison da cui siamo partiti. In questo caso, come si evince dalla sezione rossa delle barre del grafico sopra, le vittime del 2024 sono state 8, mentre gli anni più tragici risultano il 2012 con 30 vittime , il 2018 e il 2022 con 23 vittime. La diffusione di armi Tra le ragioni che rendono il fenomeno delle sparatorie nelle scuole così frequente negli Stati Uniti e non paragonabile ad altri Paesi, c’è sicuramente la maggiore circolazione di armi negli Usa. La facilità con cui è possibile procurarsi una pistola o un fucile rende la probabilità di eventi analoghi più alta che altrove. E non solo nelle scuole. Non a caso il tasso di mortalità per arma da fuoco degli Stati Uniti e dei singoli stati Usa risulta tra i più alti del mondo. Per dare un’idea, nel 2021 il tasso di morti del Mississippi, lo Stato americano con il valore più alto, era quasi il doppio di quello di Haiti. In quell’anno, per dare un’idea di che cosa significa una cifra simile, il presidente haitiano fu ucciso in un attentato e il Paese caraibico precipitò in uno stato di caos. Allo stesso tempo, come ha fatto notare il quotidiano inglese The Guardian, il tasso di mortalità per arma da fuoco del Rhode Island, il più basso tra gli Stati americani, resta comunque 23 volte più alto di quello del Regno Unito.

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