Immigrazione negli Stati Uniti: quanti sono i figli di etnia mista?

Negli Stati Uniti i dati sull’appartenenza etnica vengono raccolti in diverse occasioni e per i motivi più disparati. Ad esempio, agli statunitensi è chiesto di indicare la propria etnia nel decennale censimento della popolazione per fini statistici, ma anche per questioni di allocazione dei fondi federali, di rappresentanza politica e di monitoraggio delle disuguaglianze. Anche i sondaggi politici generalmente raccolgono informazioni sull’etnia degli intervistati, al fine di comprendere le preferenze dei vari gruppi etnici e analizzare il loro comportamento elettorale. Ma spesso, quando si parla di etnie, si tende a ragionare a compartimenti stagni. Effettivamente, fino agli anni ‘60 l’immigrazione di persone non-bianche era molto limitata e quindi, anche se negli Stati Uniti vivevano già diverse comunità di immigrati provenienti dal tutto il mondo, la popolazione americana era principalmente suddivisa in due categorie: bianchi e neri. Con l’apertura delle frontiere la composizione etnica della popolazione è andata via via diversificandosi: secondo i dati raccolti dai censimenti, tra il 1990 e il 2020 la percentuale di quanti si identificavano come bianchi è scesa dal 75,6% al 57,8%, mentre sono aumentate le percentuali di cittadini di origine ispanica e asiatica, passate rispettivamente dal 9% al 18,7% e dal 2,8% al 5,9%. Ma con l’aumentare dell’immigrazione è cresciuto anche un altro gruppo: le persone di etnia mista. La categorizzazione dell’appartenenza etnica a compartimenti stagni, tuttavia, è stata per decenni anche una caratteristica del censimento, che in molte delle sue edizioni non includeva alcune etnie o categorie “di mezzo”, rendendo difficile l’auto-identificazione di parte della popolazione. Con il passare del tempo e l’aumentare delle diversità, i censimenti hanno permesso di indicare sempre più categorie etniche e quello del 2020 ha reso molto più facile indicare anche l’appartenenza a due o più etnie. Per questo motivo, secondo i dati del censimento, tra il 2010 e il 2020 gli statunitensi che si identificano in questa categoria sono più che raddoppiati, passando nell’arco di soli dieci anni da poco meno di cinque milioni a più di dieci milioni. Tuttavia, un’analisi del demografo americano Richard Alba riportata dal Washington Post, rileva che nel 2022 le persone di etnia mista erano in realtà ancora di più, rappresentando il 7% della popolazione americana. E il gruppo è in costante crescita: nello stesso anno, i nuovi nati di etnia mista rappresentavano il 14% del totale. Ciò indica che in futuro sarà necessario anche per giornalisti, analisti e sondaggisti – come fa sempre di più il censimento – tenere in considerazione questa categoria e osservare la popolazione americana come una realtà demografica molto più sfaccettata di quello che per decenni si è raccontato.

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