Perché i democratici hanno perso mezzo milione di voti a New York

Uno degli esiti forse più sorprendenti delle elezioni presidenziali statunitensi è stata la debacle del Partito democratico a New York. Nella città roccaforte democratica, rispetto ai risultati delle elezioni del 2020 Donald Trump ha guadagnato 95mila voti, mentre Kamala Harris ne ha persi più di mezzo milione. Nel complesso, Trump ha ottenuto il 30% delle preferenze, sette punti in più rispetto alla scorsa tornata elettorale: il risultato migliore del Partito repubblicano dal 1988, quando George H.W. Bush ottenne poco meno del 33%. Questo risultato storico, tuttavia, è dovuto più al crollo della candidata democratica che al trionfo di Donald Trump. Kamala Harris ha perso decine di migliaia di voti in tutti i quartieri della città: con il 97% dei seggi scrutinati, 164.900 nel Queens, 151.700 a Brooklyn, 120.900 a Manhattan, 111.000 nel Bronx e 25.100 a Staten Island , per un totale di 573.600 preferenze in meno rispetto al 2020. Trump, dal canto suo, ne ha guadagnati 35.400 nel Queens, 23.800 nel Bronx, 17.900 a Manhattan, 16.600 a Brooklyn e 900 a Staten Island: 94.600 in tutto. Il New York Times ha individuato una delle cause del crollo dei democratici nell’esodo dei newyorchesi durante la pandemia da Covid-19, motivato da varie ragioni come l’aumento della disoccupazione dovuta ai lockdown con l'impossibilità per molti di permettersi l’elevato costo della vita della città, e l’avvento del lavoro da remoto che ha spinto tanti a spostarsi in luoghi più economici e spaziosi. Per questo motivo, al novembre 2024 a New York ci sono circa 230 mila elettori registrati come democratici in meno rispetto a quattro anni fa. Secondo il New York Times non è chiaro quanto l’esodo abbia influito sulla disfatta di Kamala Harris, ma su un dato non c’è dubbio: l’emorragia di voti ha colpito tutti i segmenti demografici, dai bianchi ai non-bianchi, dagli elettori laureati a quelli con un basso livello di istruzione. Il crollo è stato più pronunciato tra gli immigrati che vivono nei quartieri più colpiti dalla pandemia: nel Queens, ad esempio, il quartiere dove i democratici sono andati peggio, vivono molti elettori di origine ispanica. Nella parte nord di Manhattan e nel Bronx ci sono alcuni circondari dove i democratici hanno perso tantissimi voti: si tratta di zone molto povere, anche in questo caso a prevalenza ispanica o non-bianca. Al contrario, Harris ha retto il colpo – perdendo comunque voti rispetto al 2020, ma in misura minore – in alcuni tra i quartieri più ricchi come Clinton Hill a Brooklyn. Nelle zone della città dove il reddito medio è basso, i democratici hanno ottenuto il 32% dei voti in meno rispetto al 2020, mentre i repubblicani ne hanno guadagnati il 24% in più. In quelle a reddito alto Harris ha perso il 17%, Trump ha ottenuto il 7% in più, mentre in quelle a reddito medio la candidata Dem ha perso il 26% e Trump ha guadagnato il 12%. A ulteriore dimostrazione di come il crollo dei democratici sia avvenuto soprattutto nelle zone più povere ed etnicamente variegate, nei quartieri di New York con una percentuale di ispanici di almeno il 70% Harris ha ottenuto il 37% dei voti in meno rispetto al risultato di Biden nel 2020, mentre Trump ne ha guadagnati il 55%. Nei quartieri con una percentuale di asiatici superiore al 45%, Harris ha perso il 37% e Trump ha guadagnato il 19%, mentre in quelli con almeno il 70% di afroamericani Harris ha ottenuto il 20% di voti in meno, Trump il 46% in più. Nei quartieri a prevalenza bianca , entrambi i candidati hanno perso preferenze, ma se Harris ne ha raccolte il 18% in meno, Trump solo il 2%

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